IL MEDITERRANEO DEI GENTILI TRA PAROLE E MUSICHE OLTRE I CONFINI

Si terrà a Ragusa il 20 giugno il tradizionale appuntamento con la “Giornata del Rifugiato”. Riconosciuta a livello universale dal 2001 per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sofferenze degli esuli, la “Giornata del rifugiato” è anche un momento fortemente voluto dal Sistema nazionale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). Proprio dalla collaborazione tra la “Fondazione San Giovanni Battista” e la cooperativa “Il Dono”, due enti che gestiscono 6 progetti della rete SPRAR in provincia di Ragusa, nasce il cartellone di appuntamenti previsti per venerdì 20 giugno.

Si comincia alle ore 18 presso la Sala Avis con il convegno sul tema “Il Mediterraneo dei Gentili”. Relatori: Oliviero Forti, responsabile nazionale del settore migrazioni per la Caritas; Lucia Iuzzolini, referente legale della rete SPRAR; Giuliana Martirani, docente universitaria e scrittrice; Nabil Salameh, artista di origini palestinesi e riconosciuto italiano per meriti artistici.

Alle ore 20,30, all’Antico Convento di Ragusa Ibla, si tiene un momento gastronomico all’insegna della socialità e dello scambio interculturale.

Saranno i “Radiodervish” a chiudere in musica la “Giornata del rifugiato” con un concerto in trio che avrà inizio alle 21,30 nella piazza antistante i Giardini Iblei. I Radiodervish sono il gruppo che più di ogni altro ha definito una poetica e una visione del mondo schierata dalla parte di un’Italia ponte tra Europa e Mediterraneo. Nati in Puglia nel 1997 dal sodalizio artistico tra Nabil Salameh e Michele Lobaccaro, i Radiodervish cantano di uomini e donne appartenenti a spazi, culture e tempi differenti, alla ricerca di varchi e passaggi tra Oriente e Occidente.

“Celebriamo questo momento – spiega il vescovo di Ragusa, Paolo Urso – perché vogliamo continuare ad interrogarci su un punto nodale: quale è il nostro atteggiamento umano verso altri uomini? E quale il nostro modo di essere dinanzi a chi vive un momento di difficoltà? Accoglienza  e rispetto devono essere gli elementi caratterizzanti del nostro vivere, ancor più per noi cristiani che vediamo nel prossimo non solo un simile, ma un fratello. Poco prima del concerto doneremo ai rifugiati cristiani una Bibbia e a quelli di credo musulmano il Corano. Un modo per sottolineare quanto sia importante l’aderenza alla propria fede e quanto sia giusto rispettare il credo altrui”.

“Ogni giorno – aggiunge Domenico Leggio, direttore della Caritas diocesana di Ragusa – ci confrontiamo con le esigenze di numerosi migranti che chiedono rispetto e dignità. Purtroppo l’appello che Papa Francesco ha lanciato da Lampedusa, all’indomani della nota tragedia dello scorso anno, sembra essere rimasto inascoltato dalla politica nazionale ed europea. Il Mediterraneo continua ad essere luogo di morte”.

“La provincia di Ragusa – conclude Tonino Solarino, presidente della Fondazione – vive un momento impegnativo nell’accoglienza ai migranti ed è per questo che sentiamo l’esigenza di custodire questa tradizione della Giornata del rifugiato. Per noi rappresenta un momento di condivisione con il territorio ed un modo per riflettere sui diritti non negoziabili che appartengono ad ogni essere umano. Diritti che devono essere integrati con quelli di cittadinanza. Il convegno punta ad essere un momento formativo in virtù del livello molto alto dei relatori. Presso l’Antico Convento, nei giardini iblei, ci sarà un polo gastronomico a cura dell’associazione “Amunì” e degli allievi della scuola di cucina “Nosco”. Ai Radiodervish, che sono i migliori interpreti artistici dei valori umani in cui ci riconosciamo, affidiamo il compito di chiudere in bellezza questo momento al quale invitiamo tutta la cittadinanza”.

L’evento è realizzato in collaborazione con la Provincia Regionale di Ragusa, i Comuni di Ragusa, Modica e Comiso.

 

 

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