Il Joker di Joaquin Phoenix: una risata ci seppellirà

Al di là del Leone d’oro di Venezia, al di là del successo al botteghino, non si può negare che Joker, il film di Todd Phillips con protagonista Joaquin Phoenix è veramente un capolavoro di genere.
In una Gotham City allucinata che ricorda tanto la New York di Taxi Driver, un uomo di nome Arthur Fleck vive insieme alla madre e si guadagna da vivere come clown di strada.
Un raro disturbo che lo costringe a scoppi di risate incontrollate, unito ad una crescente depressione e al vivere in una società violenta che non perdona nulla ai deboli e ai diversi Arthur, pian piano, si trasforma da uomo mite con qualche disturbo psichico che tenta disperatamente di adattarsi al mondo, a clown psicopatico e vendicatore degli ultimi di questa terra.

C’è odore di oscar per Joaquin Phoenix, che riesce a incantare e a sorprendere con una performance eccezionale.
E’ un Joker diverso quello che riusciamo a vedere sullo schermo: per la prima volta, ci sembra di avere la sensazione di essere in un mondo “reale”, non fumettistico, senza particolari richiami al mondo DC Comics. Il Joker di Phoenix è tanto reale quanto inquietante e, per certi versi, è la possibile storia di chiunque abbia alle spalle un passato fatto di abusi e sofferenza.
E in effetti il tratto distintivo di questa versione del Joker sembra essere proprio la sofferenza che contraddistingue il personaggio. Non a caso, l’attore ha perso 25 kg per interpretare il suo Joker e ci sembra di vedere nel reticolato di rughe del viso, sottoposto con crudele freddezza allo spettatore, tutta la sofferenza e il dolore di un bambino abusato e maltrattato e di un adulto incapace di adattarsi ad una società malata, fredda, violenta.
Non c’è spazio per i sognatori, per chi “vuole portare gioia con le risate”. E’ un Joker che sa tenere incollati allo schermo e sa inquietare e non era facile, visto gli illustri precedenti. Se qualcuno pensava che con Heath Ledger si fosse raggiunto l’apice per quanto riguarda l’interpretazione del personaggio, si sbaglierà. Il Joker di Heath Ledger è un personaggio shakespeariano, è un agente del caos che semina terrore, è uno psicopatico puro che ha saputo conquistarci grazie ad un’altra grandissima performance.

Quasi impossibile, invece, il paragone con un altro ottimo Joker della storia del cinema, quello interpretato da Jack Nicholson in “Batman” di Tim Burton. Un personaggio classico, ma ancora fumettistico, anche se grazie alla strepitosa interpretazione di Nicholson il clown più cattivo della storia del cinema ritornò alla grande ribalta internazionale. A nostro avviso, sono queste le tre interpretazioni del Joker che meritano di entrare nella storia del cinema: non ci ha emozionato quella di Jared Leto in Suicide Squad, tantomeno quella di Cesar Romero, il primo Joker della storia, che non volle tagliarsi i baffi e per questo si limitò a dipingerli di bianco, con il cerone, con effetti più comici che altro. Ma erano altri tempi.

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