IL GRUPPO “ETNA: NUOVA ERUZIONE. CANCELLERA’ SICILIA E SICILIANI?”

Questo non vuole essere un articolo moralista e campanilista, né tantomeno vuole dare quel famoso quarto d’ora di notorietà alle menti perverse che hanno messo su il gruppo su Facebook che inneggia all’odio verso i siciliani, e a coloro che vi partecipano augurandosi, con così tanto divertimento, una nuova Auschwitz per adulti e bambini della nostra isola. Questa vuole essere una riflessione, un tentativo di dare una spiegazione a quanto accade on e off-line e che spinge sempre più all’odio fra le persone; sebbene, ahimè, forse qualsiasi tentativo potrà risultare alquanto fantasioso perché è molto complicato spiegare razionalmente un fenomeno del genere, i cui responsabili andrebbero solo puniti anziché “capiti”. Qui non si tratta di siciliani, sardi, calabresi, lombardi, piemontesi, toscani, romani: qui si tratta di persone, di preconcetti odiosi che nel 2013 dovrebbero essere solo un lontanissimo ricordo. Qui si tratta di umanità. E mai come in questo caso ci tocca purtroppo constatare quanto molte persone ne siano del tutto prive. Il gruppo su Facebook, ancora aperto e intitolato “Etna: nuova eruzione. Cancellerà Sicilia e siciliani?”, che conta ben più di duemila iscritti (anche se molti si sono iscritti solo per dirne quattro a quei fenomeni dei fondatori), riporta nella sua descrizione queste parole: “Finalmente ci risiamo. L’Etna si è risvegliata in un’eruzione di tutto rispetto. Sarà la volta buona che riuscirà a spazzare via quell’inutile isola ed il relativo inutile popolo? Attendiamo speranzosi…”. Soffermarsi, poi, a leggere i vari “link” postati dai profili falsi di quanti partecipano a questo scempio, fa venire una profonda pena, oltre che una grande rabbia: tirare in ballo i bambini, poi, godendo alla sola idea che per i nostri figli si ripeta un’immane tragedia come quella dei campi di concentramento nazisti, è pura malvagità.

Ma come spiegare un comportamento del genere? A pensar bene, forse siamo difronte a soggetti che si divertono semplicemente a scatenare litigi e ad alimentare odio fra le persone, sfruttando, in questo caso, la secolare “opposizione” fra Nord e Sud Italia e guardandosi bene dall’inserire, nei loro profili Facebook, le loro vere generalità. Per mancanza di coraggio, di capacità di assumersi le proprie responsabilità? O senza un reale motivo, con approssimazione? Eh sì, perché moltissime persone oggi vivono, pensano e agiscono con approssimazione, non pesando il valore delle parole che pronunciano o scrivono, e degli atti che commettono. Oppure siamo di fronte a persone che, per pura, semplice noia (la stessa noia che ha portato alcuni ragazzini a lanciare sassi dai cavalcavia o a uccidere dei poveri senza-tetto) e per una totale mancanza di educazione e rispetto verso il prossimo Essere Umano, a prescindere da sesso, provenienza, religione, idee politiche, passano il loro tempo in questo modo, dietro allo schermo di un computer, fra offese, blasfemie, volgarità, concezioni malate e odio: ovviamente e irrimediabilmente questi individui non avranno mai un futuro da Esseri Umani.

Quale trattamento riservare a questi individui? Volendo scartare le soluzioni più “violente” da riservare a chi ha messo su tutto ciò e che, molto probabilmente, sono venute in mente a chi sta leggendo questo articolo, dopo aver fatto chiudere al più presto dalla Polizia Postale il gruppo di cui stiamo parlando (sono state, infatti, numerose le segnalazioni di utenti indignati di Facebook), proporrei di impiegare questi fenomeni del nulla nei centri di accoglienza a Lampedusa, ad osservare coi propri occhi che cosa vuol dire essere Umani e, soprattutto a darsi da fare per il prossimo. Sì, perché questi ragazzini, donne, uomini che sono tanto bravi a nascondersi dietro profili fake e a criticare chi accoglie in terra propria gente disperata che scappa da realtà ben più tragiche della nostra, dovrebbero toccare con mano cosa vuol dire sofferenza, morte, disperazione. Se solo una riflessione sfiorerà le loro menti e se solo una lacrima solcherà i loro volti, allora, forse, queste persone hanno una piccola speranza di essere recuperate. Altrimenti, davvero non hanno un futuro come Esseri Umani, ma come schiave di se stesse e del loro immotivato odio. Per il resto… la cultura, prima o poi, ci renderà liberi di agire con criterio e liberi dal dover assistere a certe “trovate” che di divertente non hanno davvero nulla.

 

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