IL GERANIO

Il geranio è una delle piante che, anche nelle case più povere, si trovano ovunque, per abbellire una finestra o un balcone, per la semplicità di coltivazione e la bellezza e la quantità dei suoi fiori.

Geranio deriva dal greco ghèranos, che significa ‘gru’, per la forma del carpello (karpos cioè frutto), che ha un lato che sembra appunto il becco di una gru. Questo diede al grande botanico svedese, Carlo Linneo, l’idea nel 1785, di dare il nome alla famiglia di queste piante, ossia Geranium.

Un’altra curiosità si deve ad un altro  botanico C.L. L’Heritier de Brutelle, il nome Perìlargonium che deriva anche questo dal greco pelargòs ossia ‘cicogna’ per la stessa ragione, etimologicamente parlando,  di Linneo.

E’ un genere di piante perenni originarie dell’Africa meridionale. Il più comune è il geranio zonale.

Ma osserviamo ora i gerani coltivati più noti: pelargonio zonale (pelargonium  x hortorum); comprende ibridi numerosissimi e danno fiori per quasi tutto l’anno. Sono piante a portamento cespuglioso e con fusti semi legnosi nella parte basale; foglie rotondeggianti, e verdi con una corona di colore contrastante nella parte centrale a forma circolare. I fiori, semplici a cinque petali o doppi, sono  variamente colorati, dal rosso al bianco, al rosa e sono portati in cima a uno stelo riuniti a forma di ombrella.

I gruppi dei gerani odorosi che sono diverse specie di Pelargonio che hanno la caratteristica di avere le foglie che emanano profumi particolari usati in farmacopea e nella cosmesi. Il Pelargonium graveolens  che emana un caratteristico profumo di rosa; il Pelargonium radula, chiamato anche  comunemente ‘erba rosa’, dal quale si ricava l’olio essenziale malvarosa; il Pelargonium odorantissimum chiamato anche  ‘malva d’Egitto, ed emana un caratteristico odore di mela e il Pelargonium radens, che profuma di limone e altri.

Ci sono poi i pelargonium grandiflorum o Imperiale con fiori molto grandi e le foglie molto rigide e frangiate, anche questi hanno i fiori e le foglie profumate. Sono  anche queste  piante di  facile coltivazione e di soddisfazione.

Infine il Pelargonium peltatum, più conosciuti come gerani edera per le caratteristiche foglie che ricordano appunto l’edera e sono ricadenti.

Tutti i gerani vegetano bene al sole, la posizione ideale è a sud est. L’ombra promuove la formazione di foglie a scapito della fioritura. Va concimato con parsimonia  e possibilmente con stallatico molto maturo va e bagnato quando la terra è asciutta , senza però che si formino ristagni.

Può essere attaccati sia dagli acari che dagli afidi, ruggine e oidio (mal bianco). Le piante se infestate eccessivamente conviene distruggerle per salvare gli altri vasi. Si moltiplica molto facilmente per talea, soprattutto a primavera.

Serve per tenere lontane le zanzare, ma ha anche interessanti proprietà terapeutiche, il geranium sanguineum e il geranium robertianum (erba roberta o anche geranio di san Roberto), ad esempio, sono ottimi astringenti e antiemorragici, tonici e antidiabetici; per uso esterno: vulnerario (cicatrizzante) e antisettico.

Curiosità: il geranio è stato introdotto in Italia  da un nobile veneziano. Era rimasto affascinato dai colori e ha portato con sé il Pelargonium triste che ha  la caratteristica di profumare solo di notte. Il geranio zonale e il geranio edera, furono introdotti in Europa dagli olandesi che, al rientro dalle Indie, si fermavano con le loro navi al Capo di Buona Speranza per approvvigionarsi.

Ed ora un momento di poesia. Da L’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters:

 

Mabel Osborn

 

I tuoi fiori rossi tra le foglie verdi

si piegano, bellissimo geranio!

Ma tu non chiedi acqua.

Non puoi parlare! Non hai bisogno di parlare –

tutti sanno che stai morendo di sete,

pure non ti portano acqua!

Passano davanti a te dicendo:

“Il geranio ha bisogno d’acqua”.

E io, che avevo felicità da condividere

E anelavo di condividere la tua felicità;

io che ti amavo, Spoon River –

e agognavo il tuo amore,

ti appassii sotto gli occhi, Spoon River –

assetata, assetata,

resa muta dalla castità dell’anima di chiederti amore,

a te che sapevi e mi vedesti perire

come questo geranio che qualcuno ha piantato su di me,

e ha lasciato morire.

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