Il funerale di Matteo Battaglia celebrato con il colore “bianco”: ecco perchè

“Abbiamo celebrato il sacramento pasquale”: con queste parole, il parroco, don Gino Alessi ha concluso a Comiso il rito funebre per Matteo Battaglia, che si è svolto ieri nella basilica dell’Annunziata.

Il sacramento pasquale e la fede nella resurrezione

Nella celebrazione eucaristica i celebranti (il parroco, don Gino Alessi, i concelebranti don Francesco Vicino e don Fabio Stracquadaini) hanno indossato i paramenti di colore bianco, anziché viola come è solito per i funerali. Una scelta precisa che lo stesso parroco ha spiegato con la frase conclusiva. Si è scelto il “bianco” per sottolineare l’aspetto della “resurrezione” di ogni corpo oltre la morte, che è nella fede cristiana.

Era bianca anche la bara di Matteo, portata a spalla dapprima dagli amici più cari (anch’essi indossavano una maglietta bianca), erano bianchi i fiori, Erano bianche anche delle magliette poggiate sulle spalle di alcuni familiari. Erano bianchi e azzurri i palloncini preparati all’esterno della chiesa che, all’uscita della bara si sono levati in Cielo con una sua grande foto ed un simbolico “rosario” di palloncini, quasi a sottolineare – simbolicamente – la partenza per il Paradiso di un giovane la cui vita è stata stroncata ad appena 20 anni.

Il giovane Matteo era morto undici giorni prima, a Catania, dopo l’incidente che si era verificato l’8 settembre, all’interno di un locale commerciale di Comiso. Il giovane Matteo, 20 anni, si era recato per visionarlo e salendo su un soppalco aveva messo il piede in fallo, calpestando una parte da cui è caduto a terra.

Matteo aveva scelto per la donazione gli organi

I familiari hanno autorizzato la donazione degli organi. Matteo continuerà a vivere anche in altri che hanno ricevuto i suoi organi e che grazie a lui avranno salva la vita.

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