IL FOTOGRAFO ANGELO CAMILLIERI SCELTO PER VOGUE FASHION NIGHT OUT MILANO

Il mondo della moda inizia a vantare un pubblico sempre più vasto anche nella nostra provincia. Il proliferare di sfilate, modelli, modelle, lo testimonia. Ma la moda passa anche per l’immagine, la fotografia. Arte che va ben oltre pizzi e organza, e sceglie l’impressione, lo stupore. E proprio un cultore nostrano dell’immagine ricercata, che fa dell’arte fotografica una missione, è stato scelto da Vogue, la famosa rivista dedicata all’arte della moda. In programma la Vogue fashion night out a Milano l’8 settembre, una mostra fotografica dedicata al trascorrere del tempo. Cento i fotografi scelti da tutto il mondo tra cui il giovane Angelo Camillieri.

Angelo Camillieri, nato a Ragusa, studente del secondo anno all’accademia di belle arti di Catania, si avvicina alla fotografia appena diplomato, collabora con GenerazioneZero (giornale online di cronaca siciliana), il Clandestino e con Teatro a margine (compagnia teatrale diretta da Danilo Schininà e Marcello Perracchio). È entrato a far parte del tessuto artistico locale con mostre impegnate nella ricerca di modelli fotografici e con una continua e costante attenzione per la realtà ambientale, sociale e umana che lo circonda.

Camillieri non è nuovo alle collaborazioni con la nota rivsta patinata; infatti ha già collaborato con Vogue pubblicando sull’omonimo sito internet alcune delle sue più belle foto, di cui una in prima pagina.

In programma ancora collaborazioni periodiche con varie riviste, cartacee ed informatiche, dove le sue foto riceveranno un’esposizione correlata dalle critiche e riflessioni realizzate dai suoi amici e colleghi. In particolare sta allestendo una piattaforma tematica su Generazione Zero, a cadenza mensile. In evidenza la foto ‘The destruction man’. Uno scatto articolato che muove su diversi piani, tra triangoli, quadrati, rombi e trapezi. Geometria e soggetto per un connubio tra movimento, e perfezione matematica. Un primo piano mostra, in posizione centrale e dominante, la figura marcata nei contorni ma poco definita all’interno, di una persona: il soggetto è definito nella sua estensione spaziale, ma manca di caratteri chiarificanti la sua identità. Il soggetto si presta così a divenire icona anonima del concetto di umano. La posizione è fortemente simbolica: si osservano  le braccia stese su una linea immaginaria su cui poggia perpendicolare la testa, la mani aperte coi palmi in vista, il corpo alzato e frontale.  Una allegoria di immagini iconoclastiche, dalla religione, all’arte. Il primo più immediato richiamo è, infatti, a Gesù Cristo in croce. Un ulteriore richiamo è all’uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci, di cui il soggetto assume la posizione richiusa, con gambe vicine e braccia perpendicolari al busto.

Un nuovo modo di concepire l’arte. Infatti lo strumento informatico diventa la nuova ‘tavolozza’, in cui l’artista esprime il senso della sua opera. La pagina di Corel Draw, ripiano fondale della foto, impone misura e proporzione alla plasticità del soggetto, che rivendica autonomia e centralità. Colpisce la presenza di due varianti speculari dello stesso soggetto, uguale ma profondamente diverso dal riflesso in cui entra in un rapporto gerarchico e conflittuale.

Alla fine ne deriva un  soggetto che domani la città, vincendo con le armonie della sua figura, in contrasto con le spigolose pretese aggressive dell’agglomerato urbano, che cerca di appiattirlo e uniformarlo al suo canone.

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