IL FAI INDICE LE PRIMARIE DELLA CULTURA

Neanche un istante dedicato alla cultura in campagna elettorale. Il Fai cerca di rimediare con le Primarie della Cultura. E invoglia le persone a votare: Nessuno dei programmi elettorali, di cui, almeno, siamo a conoscenza, parla di cultura come bene immateriale, intendiamo,  non come promotrice di sviluppo. (si vota dal 7  al 25 gennaio)
 In realtà, in tempi di spending review , la cultura è riorosamente messa da parte, in quanto bene immateriale,. Si reputa un contorno di abbellimento, più che sostanziale alla società. Non stiamo a ricordare quanto la cultura sia importante, e basilare, e, anche, necessaria, all’evoluzione di una società ,che si reputi civile. Ma si considera più come una palla al piede, così come il sociale.
Infatti, se vogliamo fare un veloce commento alla trasmissione di domenica, su Report, Rai Tre, ci ha sbalordito che la politica ha pensato di tagliare il sociale, prima di ogni altra cosa, prima, per esempio, di una salutare scure  agli sprechi  della politica, sprechi allegri , nella destinazioni di fondi, e di voci, con un cinismo, che ci ha colpito particolarmente.
 Per non andare lontano, è quello che è successo anche al Comune di Ragusa, se vogliamo dare una localizzazione del problema, con i tagli operati in modo drastico al sociale. Il presidio degli indigenti al Comune di Ragusa   , commissariato da qualche mese, ne è un esempio. Non andiamo nello specifico, suggerendo che, magari , altre spese del Comune sarebbero potute mettere in essere sui dirigenti, ad esempio, per evitare  i tagli, al sociale, ma constatiamo che  i primi tagli vanno al sociale, e, non parliamo di quelli, operati alla cultura. Come si può pensare che i servizi non vengano assicurati, quando si pagano le tasse? Come si può pensare che il cittadino sia vicino alle istituzioni, quando si colpiscono i cittadini in prima persona? Non è una domanda retorica, ma, ricordiamo che in quei Paesi dove i servizi vengono assicurati, nessuno si lamenta delle tasse. Diverse trasmissioni sono state legate a questi argomenti , esaminando lo stato di benessere nei Paesi nordici, per non andare lontano.

Nel momento in cui un’Istituzione assicura il cittadino , il suo benessere potrà solo avvicinare il cittadino alle istituzioni.Quindi , sarebbe auspicabile che prima si  taglino gli sprechi alla politica, come sta avvenendo all Regione Sicilia, ad esempio, prima  alla struttura , poi al resto, anche a costo di aumentare le tasse.

Il sociale va tutelato, e questo non solo a livello comunale, regionale, ma nazionale, ed europeo.
L’Europa dei popoli, che ovviamente non è quella auspicata dalla Lega Nord, che non conosce la parola “solidarietà”, ma di De Gasperi, Adeneur, e  deii grandi europeisti , è giusto che intervenga nei settori deboi della società:cultura , e sociale.

 

 

 

 

 

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