IL “DOLCE” PROGETTO “ROMPETE LE RIGHE”

Un incontro molto dolce tra Modica e Ragusa. Il corso di pasticceria che si svolge all’interno dell’istituto detentivo di Ragusa ha prodotto biscotti e cioccolatini che sono stati inviati agli ospiti della casa circondariale di Modica. Un momento di gioia condivisa anche con i protagonisti del progetto “Rompete le righe”.  “Ringraziamo tutti i nostri docenti – hanno spiegato i corsisti – perché grazie a loro abbiamo uno spiraglio dal quale guardare verso l’esterno ed il futuro. E’ bello vedere tutto questo entusiasmo – ha sottolineato Rosario Cavallo,  vice presidente delegato Enaip di Ragusa – perché testimonia di un lavoro condiviso che sta portando ad ottimi risultati. Siamo noi che ringraziamo gli ospiti della casa circondariale e tutti gli operatori del carcere perché ci danno l’occasione di fare un lavoro costruttivo. Anche attraverso simili momenti di condivisione e di festa – spiega Aurelio Guccione, coordinatore  dell’area formativa del progetto – dimostriamo come i soldi pubblici del Fondo sociale europeo possano essere spesi bene. Attraverso il nostro lavoro stiamo cercando di sviluppare il concetto di impresa che può essere utile a chi vive un momento di detenzione, una volta giunto il passaggio del reinserimento nella società. Voglio ringraziare Pina Andrieri e Salvina Gurrieri, le due progettiste di Rompete le righe che hanno curato tutta la fase propedeutica dei corsi formativi”. Molto soddisfatta la direttrice dell’istituto di Modica, dottoressa Giovanna Maltese. “Il progetto Rompete le righe – spiega – si sta manifestando di notevole rilevanza ed efficacia poiché, non solo sta dotando i detenuti di una competenza e di una qualifica che gli possa consentire di trovare lavoro all’esterno, ma sta  dando dignità al tempo trascorso in carcere, sottraendoli all’ozio e facendoli sentire responsabili, protagonisti dei risultati dei lavori svolti nell’ambito del progetto”. In tal modo sembra concretizzarsi la nobile aspirazione di un periodo di detenzione realmente al servizio della persona e della società. “Questo progetto – conclude la dottoressa Maltese – contiene davvero in sé tutti  gli elementi per il recupero e la rieducazione del detenuto: orientamento e istruzione professionale nonché inserimento lavorativo nella società. Si daranno al detenuto, dunque, gli strumenti ed i valori per abbandonare, per vivere, la scelta del delitto e di elaborare un nuovo progetto di vita”.  Subito dopo Pasqua verrà avviata la work experience per gli addetti alle pulizia nel carcere di Modica. Subito dopo partirà a Ragusa il corso per falegnami.

 

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