Il dissesto finanziario a Chiramonte: Gurrieri presenta ricorso al Tar, il sindaco Cutello risponde

La dichiarazione di dissesto del comune di Chiaramonte Gulfi approda al Tar. L’ex sindaco Sebastiano Gurrieri un mese fa ha presentato ricorso al Tar contro la dichiarazione di dissesto. Il comune si costituirà in giudizio e ha incaricato, come suo legale, l’avvocato Andrea Nicosia, già in forze all’ente con un incarico di esperto dell’amministrazione comunale.

 L’ex primo cittadino ritiene – e ha motivato nel suo ricorso – che nell’ente non ci fossero i presupposti per la dichiarazione di dissesto e che si dovesse invece scegliere la strada del “piano di riequilibrio”, avviata a giugno dall’amministrazione guidata da Mario Cutello e poi abbandonata nel momento in cui le relazioni degli uffici e quelle dei revisori dei conti hanno certificato che questa strada non era percorribile.

Gurrieri sarà rappresentato in giudizio dall’avvocato catanese Santi Pappalardo con una consulenza tecnica del commercialista Angelo Fraschilla. Sullo sfondo, anche l’individuazione delle responsabilità di quanto accaduto e la valutazione degli atti amministrativi e delle scelte compiute negli ultimi anni che in futuro potrebbero passare al vaglio della Corte dei Conti.

Continua, dunque, sul piano giudiziario la battaglia che da alcuni anni contrappone Mario Cutello e il suo gruppo politico e l’ex sindaco. Fino a giugno 2022, Gurrieri governava la città come sindaco e Cutello era il capogruppo dell’opposizione. Ora i ruoli si sono ribaltati e Cutello, da un anno e mezzo, guida l’amministrazione di Chiaramonte, mentre il gruppo guidato da Gurrieri “Cittadini in comune”, è rimasto fuori dal consiglio comunale.

Guelfi e Ghibellini a Chiaramonte Gulfi

Guelfi e ghibellini, gruppi politici fortemente contrapposti, da molti anni caratterizzano la vita politica di Chiaramonte.

Ora un nuovo capitolo, dopo la dichiarazione di dissesto, dichiarato dal consiglio comunale nel settembre scorso con un disavanzo accertato di 8.761.184 euro.

“Affrontiamo questo momento con la certezza di avere operato al meglio in questi 18 mesi – spiega il sindaco Mario Cutello – noi avevamo avviato la procedura per il piano di riequilibrio. Ma i nostri uffici e i nostri consulenti ci hanno certificato che non c’era nessuna possibilità di avviarlo e di vederlo approvato. I numeri del disavanzo sono troppo alti e per anni la spesa è stata fuori controllo. Tutto questo è stato certificato anche dalla relazione dei revisori dei conti portata in consiglio comunale. Noi abbiamo avviato un piano di risanamento, abbiamo rivisto il costo di alcuni servizi, esternalizzato il servizio asilo nido, avviato in house il servizio mensa. Stiamo rivedendo anche alcuni contratti per l’energia elettrica e rivedendo tutte le tariffe. In una situazione di difficoltà, stiamo cercando, passo dopo passo, di invertire la rotta e di garantire i servizi essenziali ai cittadini. Per questo il giudizio del Tar non ci preoccupa, anzi siamo convinti che potrà ulteriormente confermare il nostro lavoro”.

La relazione dei revisori dei conti: i tredici motivi del dissesto

Nella loro relazione, i revisori contabili avevano scritto che “il disavanzo è frutto di una gestione economico finanziario dell’ente non corrispondente ai principi di buon andamento, efficacia, efficienza, economicità dell’azione amministrativa” e che, nella fase di ricognizione della situazione economico – finanziaria per il piano di riequilibrio erano “emerse plurime e più gravi irregolarità da ritenersi concause dell’impossibilità di approvare il Piano di Riequilibrio e quindi della necessità di procedere alla dichiarazione di dissesto”.

I revisori dei conti hanno sintetizzato in tredici punti i motivi del dissesto: l’eccessivo ricorso alle anticipazioni finanziarie, l’omessa predisposizione di un registro del contenzioso, l’omesso stanziamento dei fondi vincolati: fondo crediti di dubbia esigibilità, fondo rischi e contenziosi, fondo pluriennale vincolato). Per il fondo rischi e contenzioso l’amministrazione ha dovuto  destinare 1.154.321 euro, un’ingente quantità di debiti fuori bilancio, l’omesso pagamento dei fornitori dell’energia elettrica, la sopravvalutazione delle previsioni di entrata nei bilanci, l’omesso pagamento dei canoni dovuto al Libero Consorzio di Ragusa, l’irregolarità nella gestione degli immobili comunali, il sottodimensionamento del ruolo idrico e della Tari, il mancato recupero di somme dovute dall’Asp, il mancato recupero dei tributi locali, il mancato adeguamento di canoni e tariffe.

Dai documenti contabili alle azioni legali. Tutti questi punti sono contestati dal ricorso presentato dall’ex sindaco Gurrieri. Ora la vicenda approderà al Tar. Ma non è l’unica azione legale politico – amministrativa a Chiaramonte Gulfi. Alcune azioni giudiziarie sono già avviate e, sulla base di alcune denunce e verifiche, sono partiti alcuni avvisi di garanzia su specifiche vicende. Per qualche tempo, la politica a Chiaramonte Gulfi correrà anche sul binario parallelo delle aule giudiziarie.

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