IL DIRITTO-DOVERE DI VOTO SVUOTATO DAL SUO VALORE

Quand’ero più giovane credevo fortemente nel valore e nell’importanza dell’esercizio democratico del diritto-dovere di voto. Un’importanza forse dovuta all’incoscienza o meglio alla non piena conoscenza dei giochetti politici di palazzo che annullano i risultati del ‘sacro’ responso delle urne. Le altissime percentuali di astensione, d’altronde, ne sono una testimonianza. Sono sotto gli occhi di tutti, infatti, gli effetti, o meglio, gli sconcertanti risultati, di quanto esposto, a tutti i livelli istituzionali. A livello nazionale stiamo assistendo, quasi nell’indifferenza assoluta di tutte le forze politiche e sociali, ad una vera e propria perdita di valore del diritto-dovere di cui sopra: forze di maggioranza e di opposizione, senza alcun consenso popolare, appoggiano un governo voluto dai poteri forti che stanno letteralmente stritolando un popolo e stanno amplificando sempre più il divario tra le classi più agiate e quelle meno abbienti. Una vera vergogna! Altro che democrazia e sacrificio dell’interesse di parte a beneficio dell’interesse generale! A livello regionale neanche a parlarne: lì proprio si è toccato il fondo (è anche vero che al peggio non c’è mai limite!), con un governo eletto da una maggioranza di centrodestra e successivamente sostenuto da un’opposizione di centrosinistra. Una vergogna tutta siciliana, come sempre, d’altronde, da oltre sessant’anni a questa parte. Altro che applicazione dello statuto speciale!

Qui siamo veramente alla frutta, con una Regione fallita e un Governo che non sa, ormai, che pesci prendere. Non a caso, qualche settimana fa, un’intera popolazione si è ribellata ad uno stato di cose stagnante che sta producendo solo danni per la Sicilia e per i siciliani. A livello locale si assiste ad un ulteriore teatrino della politica ed all’umiliazione dell’elettorato di ogni schieramento: da qualche settimana, infatti, è entrato a far parte della Giunta comunale di Modica un assessore eletto consigliere nelle file dell’opposizione, ma oggi, quasi per magia, al governo della città. Questa sì che è democrazia ed espressione della volontà manifestata dagli elettori! Resta inteso, che qui non si sta giudicando l’operato di questo o quel governo nazionale, regionale, locale, bensì si sta soltanto facendo notare che, vista la gravità dei fatti, occorre cambiare al più presto le regole del gioco, altrimenti si arriverà allo svuotamento totale del valore del diritto-dovere di voto e a gravi conseguenze per l’intera società.

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