Il Consorzio Vini DOC Sicilia: “No ad impianti fotovoltaici nel val di Noto”

No agli impianti industriali per la produzione di energia da fotovoltaico nel cuore della Val di Noto. Il Consorzio Vini DOC Sicilia, “pur condividendo la necessità di puntare sulle energie rinnovabili”, spiega che “non si può non tener conto del contesto paesaggistico, agricolo e turistico nel quale tali impianti, al momento autorizzati dalla Regione Siciliana, si inserirebbero, coprendo un’area complessiva di circa 100 ettari”.

Secondo il Consorzio, “gli insediamenti fotovoltaici oltre ricadere a scarsissima distanza da siti culturali e naturalistici, dal sito Unesco delle città tardo barocche del Val di Noto alla Oasi Faunistica di Vendicari, sarebbero posti a ridosso di terreni e attività di numerose aziende vitivinicole, agricole, agrituristiche, enogastronomiche, turistiche. Occorre inoltre considerare che la zona sud della provincia di Siracusa fino alla provincia di Ragusa offre prodotti certificati e di altissima qualità, a partire dalle DOC Noto, Siracusa ed Eloro”.

“Il Consorzio Vini DOC Sicilia – sottolinea il presidente del Consorzio Vini DOC Sicilia Antonio Rallo – dalla sua creazione a oggi, ha sempre lavorato con costanza e dedizione per promuovere e tutelare la denominazione DOC Sicilia, proprio a partire dal territorio da cui questi provengono. Il Consorzio dunque sostiene il valore intrinseco del paesaggio e la simbiosi con le attività condotte nei terreni che rischiano di essere soppiantati da impianti industriali di notevoli dimensioni, pur per la produzione di energia rinnovabile”.

“Seppur assolutamente favorevoli alla transizione energetica, necessaria per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili – aggiunge Alberto Tasca, presidente di Fondazione SOStain Sicilia – sentiamo la necessità di un cambio di approccio metodico nel processo decisionale. Sostenibilità significa misurare e valutare, secondo un approccio scientifico multidisciplinare, i molteplici impatti che un singolo intervento potrebbe generare sull’ecosistema. In tal senso, gli impianti di energia rinnovabile non possono diventare antagonisti del paesaggio – spesso motore economico ed espressione della cultura di un territorio – così come non dovrebbero compromettere la superficie agricola, sempre meno estesa a livello mondiale.

È invece necessario costruire una relazione equilibrata e rispettosa tra paesaggio e tecnologia, tra ecologia ed etica, nell’ambito di una visione olistica di preservazione che contempli la valutazione dei bisogni sociali, economici e ambientali”.

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