È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL CONSORZIO DI BONIFICA DI RAGUSA VERSO IL DEFAULT
07 Mag 2016 08:49
Il collettivo dei dipendenti del consorzio di bonifica di Ragusa si è riunito ieri mattina dinanzi alla sede dell’ente in via della Costituzione. Erano presenti, tra le altre autorità, la senatrice Venera Padua, la deputata nazionale Marialucia Lorefice, i parlamentari all’Ars Nello Dipasquale, Vanessa Ferreri e Orazio Ragusa oltre ai rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e dei sindacati dei lavoratori. “La grave crisi economico-finanziaria in cui versano i consorzi siciliani in genere e il consorzio di Ragusa in particolare – è stato spiegato durante l’incontro – impedisce la normale gestione degli enti, con i propri dipendenti che da mesi non percepiscono gli stipendi e con le gravi problematiche connesse all’enorme contenzioso con i lavoratori delle garanzie occupazionali che, legittimamente, aspirano alla garanzia della stabilità del loro posto di lavoro. Questa situazione si protrae da troppo tempo nell’assoluto ed assordante silenzio delle istituzioni competenti e sta già raggiungendo il punto di non ritorno alla normalità di gestione degli enti che invece sembrano viaggiare inesorabilmente verso il loro completo “default” con insostenibile aggravio della contribuzione impositiva consortile alla propria utenza agricola. Dopo il dibattito di ieri è unanimemente emerso che i consorzi di bonifica svolgono una funzione fondamentale ed insostituibile per l’economia del comparto agricolo. Occorre quindi adoperarsi per una strategia comune tesa a trovare soluzioni straordinarie ed urgenti nell’interesse dei lavoratori, degli indispensabili servizi consortili da garantire all’utenza agricola dell’ente. Ecco perché è stato redatto un documento per impegnare le istituzioni competenti, la politica nazionale e regionale, il Governo della Regione Siciliana, l’assessore regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, l’assessore regionale all’Economia, le rappresentanze sindacali datoriali e dei lavoratori della bonifica a condividere insieme a noi che occorre immediatamente eliminare l’art. 47 della legge regionale n. 9 del 2015, il comma 11 – 1 quater che prevede nel periodo 2015/2021 il progressivo disimpegno finanziario della Regione a valere sul contributo regionale a sostegno degli emolumenti dei dipendenti dei consorzi. Occorre, inoltre, con un emendamento, ripristinare il contributo previsto dalla legge regionale n. 45/1995 e successive modifiche ed integrazioni, riportandolo al 95% ed eliminando il primo comma dell’art. 4 della legge regionale n. 13 del 2014 che lo aveva fissato “ fino al 95%”. Occorre, altresì, con un emendamento, modificare l’art. 5, della legge regionale n.27 del 1997 e consentire ai consorzi di fruire del contributo previsto dall’art. 25 della legge regionale 45 del 1995 e successive modifiche ed integrazioni per tutto il personale assunto a qualsiasi titolo in esecuzione di sentenze o conseguente a specifiche disposizioni legislative o accordi regionali transattivi di vertenze di lavoro stipulati dai sindacati regionali dei lavoratori firmatari del Ccnl. All’onere della spesa si dovrà provvedere trasferendo ai consorzi la relativa provvista finanziaria regionale stanziata ed erogata annualmente per le garanzie occupazionali. E ancora, occorre con legge regionale ripristinare le competenze dei consorzi in tema di viabilità rurale, di gestione delle dighe e dei corsi di acqua pubblica trasferendo agli stessi le necessarie provviste finanziarie. Così come occorre con legge prevedere che in caso di progettazione di opere pubbliche interna agli uffici tecnici degli enti di bonifica tra i costi del progetto siano riconosciute le spese generali nella misura forfettaria del 15% sugli importi posti a base d’asta e comunque sui lavori. Inoltre, occorre con urgenza procedere all’attuazione della riforma dei consorzi di bonifica prevedendo lo scioglimento dei vecchi consorzi ed il loro risanamento finanziario con mutui a carico della Regione Siciliana e la nascita dei nuovi enti scevri da posizioni debitorie in carico alle gestioni democratiche in rappresentanza dell’agricoltura. In più occorre che con legge regionale si possa prevedere che nelle more dell’attuazione della legge di riforma dei consorzi e del loro risanamento finanziario, la giunta di Governo possa deliberare, su proposta dell’assessore Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, la sospensione totale o parziale dei ruoli dei consorzi di bonifica autorizzando l’assessorato a rimborsare i consorzi delle mancate riscossioni come già avvenuto nel passato con l’art. 13 della legge regionale 33 del 1996. Infine, occorre ripristinare con legge l’istituto del turn over del personale (legge regionale n. 33 del 1996, art. 12) autorizzando i consorzi a coprire i posti vacanti nei piani di organizzazione variabile con il personale delle Garanzie Occupazionali anche attraverso mobilità regionale e procedere alla riqualificazione del personale dipendente”. Durante i lavori dell’assemblea, l’on. Nello Dipasquale ha consegnato al direttore dell’ente, Giovanni Cosentini, il testo di un ddl di iniziativa del Governo regionale relativo alla liquidazione degli enti vigilati dalla Regione e quindi anche dei consorzi. E’ stato richiesto un tavolo regionale di lavoro per studiare il testo e fornire eventuali emendamenti migliorativi per le future fortune dei consorzi di bonifica. “La Regione Siciliana, la Politica, in generale il Governo della Regione Siciliana, in un momento di così grave crisi nazionale e regionale – ha chiarito il direttore Cosentini – ha il dovere, noi crediamo, di mobilitarsi in uno ai lavoratori in difesa dei livelli occupazionali, dei diritti sanciti anche dalle sentenze dei Giudici del lavoro e soprattutto in difesa dei servizi resi all’agricoltura dal consorzio e dall’insostenibile carico impositivo dei ruoli del Consorzio al comparto agricolo”.
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