IL COMUNE FA MARCIA INDIETRO PER LE TARIFFE IDRICHE

01 Mag 2010 20:07

L’Amministrazione comunale di Santa Croce Camerina ha ritirato tutti i punti iscritti all’ordine del giorno, ammettendo di avere commesso un grossolano errore approvando, in Giunta, e proponendola poi per la definitiva approvazione alla valutazione del consiglio comunale, una delibera senza aver “preventivamente” sentito le organizzazioni sindacali e i gruppi consiliari come prevede l’art. 22 bis dello statuto comunale. Dando pieno merito all’azione svolta dai consiglieri Mandarà e Pluchino del gruppo Uniti per Santa Croce che con una nota inviata al sindaco, nei giorni scorsi denunciavano l’errore e lo invitavano a revocare tutti gli atti propedeutici all’approvazione del bilancio (fra questi anche gli adeguamenti alle tariffe idriche). Ha rischiato grosso la comunità di Santa Croce Camerina perchè la  revoca della delibera avrebbe comportato la gestione protetta dei fondi di bilancio; fortunatamente lo slittamento dei termini previsti, adesso al 30 giugno, ha scongiurato tale pericolo. Il sindaco Schembari ha il tempo di proporre un bilancio che tenga conto delle reali esigenze del paese e non, come quello proposto, illegibile e privo di contenuti politici. Il bilancio di un comune, giova ricordarlo, non è e non può essere un semplice conto ragioneristico utile solo per far quadrare i conti, ma deve tener conto delle esigenze degli abitanti, garantire i servizi e lo sviluppo economico e sociale e al contempo le esigenze delle classi sociali più deboli. Lo spirito dell’art. 22 dello statuto (quello “dimenticato”) va proprio in questa direzione: preventivamente alla stesura della bozza di bilancio l’amministrazione comunale incontri i rappresentanti dei cittadini che sono le forze sindacali e le forze politiche presenti sul territorio  per raccogliere suggerimenti e proposte da attuare.