Ripiano del debito: la Corte dei Conti vuole 80 chiarimenti dal Comune di Modica, pena il dissesto

Ottanta richieste di chiarimento, aggiornamento, acquisizione pareri, trasmissioni di atti sulla rimodulazione del piano di riequilibrio approvato dal Consiglio comunale di Modica il 20 febbraio 2018. La sezione siciliana della Corte dei Conti ha dato un mese di tempo al sindaco Abbate, al presidente del Consiglio comunale e all’organo di revisione del Comune per fornire le corrette risposte con relazioni, prospetti e documenti che dovranno pervenire entro il 12 giugno a Palermo, pena “la valutazione del piano sarà fatta allo stato degli atti”.

Come dire: il piano sarà bocciato e sarà dichiarato il dissesto. Tutto ruota sul piano di riequilibrio in base al rapporto, pari all’84,46%, fra il totale delle passività da ripianare, pari a 43.303.078,27 euro – di cui 24.003.857,00 euro per disavanzo di amministrazione e 19.303.221,27 euro corrispondente alla massa debitori analizzata – e l’ammontare degli impegni di spesa riferibili al 2011, di 51.276.512,99 euro.

Il piano – precisa l’ordinanza della Corte dei Conti – registrava passività da ripianare per quasi 70 milioni di euro, composte dal ripiano del disavanzo di amministrazione derivante dal riaccertamento straordinario dei residui nel 2015, pari a 58.962.400,87 euro, dal ripiano del disavanzo di amministrazione derivante dal piano di riequilibrio di quasi 10,5 milioni e dai debiti fuori bilancio da riconoscere per 356.655,72 euro.

La sezione dei magistrati contabili ricorda che la parte disponibile del risultato di amministrazione relativo al rendiconto del 2019 (approvato soltanto a marzo scorso) ha un passivo di quasi 77 milioni di euro. Pertanto, il Comune di Modica si è impegnato a versare 2.183.973 euro l’anno per trent’anni, più 953.647,64 euro l’anno fino al 2028 quale piano di riequilibrio per la parte del disavanzo. Nel prospetto inviato però, sostiene la Corte dei Conti, il Comune di Modica ha saltato il conteggio l’ultima rata, fermandosi al 2027. Oltre a ciò, occorre ripianare i 356mila euro di debiti fuori bilancio. I magistrati hanno chiesto 80 dettagli suddivisi in 16 capitoli, dalla gestione della cassa al miglioramento della riscossione delle entrate, perché i documenti inviati non sono evidentemente chiari, completi, esaustivi circa la riduzione del pesante debito. Una situazione veramente difficile.

L’ordinanza n.78/2021, firmata il 4 maggio, depositata sei giorni dopo maggio e pubblicata nella banca dati della Corte dei conti il 13 maggio, avvenuta la ricezione da parte del Comune, è firmata dal consigliere estensore Adriana Parlato e controfirmata dal presidente della Corte dei Conti Sicilia, Salvatore Pilato.

Antonio Casa

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