È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL COMMIATO DEL DOTT. UMBERTO COPANI DIRETTORE DELLA RADIOLOGIA DELL’OSPEDALE DI VITTORIA.
30 Giu 2014 15:39
Dopo una lunga carriera il dott. Umberto Copani, stamattina, nella sala convegni dell’ospedale di Vittoria, ha voluto salutare tutti i suoi colleghi e i vertici dell’Asp.
Una sorpresa inaspettata è stata quella del nuovo direttore generale, dott. Maurizio Aricò, arrivato assieme al dott. Vito Amato e il dott. Francesco Maniscalco.
Il direttore sanitario del P.O. di Vittoria, ha ringraziato il dott. Copani, per il suo straordinario operato svolto in tutti questi anni di attività.
“Abbiamo fatto in modo che il saluto al dott. Umberto Copani avvenisse alla presenza del nostro nuovo direttore generale, quale occasione migliore anche per augurargli una splendida “nuova vita”, così ha detto il dott. Vito Amato.
Il dott. Maurizio Aricò, ha dato il suo apprezzato contributo: “Rispetto la scelta che il dott. Copani ha fatto decidendo di andare in pensione, ma non c’è dubbio, pur rispettando questa scelta, che mancherà all’Azienda e a tutti noi. Sono molto contento che questa occasione mi permette di incontrare tutti voi, che state testimoniando l’affetto e la stima ad una persona straordinaria come Umberto. La sanità italiana è una buona sanità che cammina sulle gambe di tante donne e uomini, il mio impegno d’ora in poi sarà quello di mettere tutti nella condizione di lavorare al meglio e con entusiasmo. E’ certamente una sfida che cercherò di vincere. Grazie, Grazie”.
Il dott. Copani, visibilmente emozionato ha ringraziato tutti gli intervenuti ed in particolare il dott. Aricò, per essere stato presente in una giornata per lui significativa.
“In questi quarant’anni di attività ho avuto modo di crescere professionalmente ed umanamente, su una cosa sono stato sempre convinto che i pazienti sono tutti uguali. I pazienti vanno coccolati ed amati, perché vivono una condizione di bisogno.”
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