È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL COMANDANTE DE “LA MADONNINA” CI RACCONTA LA SUA ODISSEA
06 Ago 2013 07:00
Il signor Salvatore Penna il Comandante del peschereccio La Madonnina è giunto a casa intorno alle 23,00 di ieri sera dopo l’odissea subita a Malta. Sfinito abbraccia i parenti e gli amministratori di Vittoria che lo aspettavano al Porto assieme alla comunità scoglittiese tutta riunita per accogliere il loro concittadino.
Ricordiamo che il peschereccio è rientrato dopo aver pagato un’ammenda di € 23.500 pagamento avvenuto dalla madre del signor Penna e dai familiari. La famiglia tiene molto a rimarcare questo dettaglio onde evitare che qualcuno si appropri di meriti che non ha.
Scena commovente visibile dall’espressione di uomo provato, sfinito, rammaricato ma felice di essere tornato a casa.
Le primissime dichiarazioni del Signor Penna appena arrivato a Scoglitti, filmato da un video di Franco Assenza:
“Siamo innocenti e lo abbiamo spiegato in molti modi ma loro non hanno voluto sentire ragioni; mi hanno fatto entrare con la forza, trascinando con le minacce e con i mitra il peschereccio e hanno spento tutti i nostri mezzi di comunicazione, sequestrandomi la radio trasmittente e a noi tutti i cellulari, consegnandoli dopo. In realtà eravamo ai 25 miglia, in acque territoriali ma ci hanno minacciato trascinando il peschereccio verso le coste maltesi. Uomini altissimi con mitra, pistole, coltelli ci intimavano ad entrare nelle coste maltesi e ci hanno condotto a 24 miglia e mezzo.
Sceso dalla barca la polizia mi condusse in una cella e lì passai la notte in una vera prigione di 2 metri per 1 metro e mezzo, senza aver mangiato. Una cella putrida e a stento mi diedero una federa per il cuscino.
L’indomani mi sono alzato per subire processo per direttissima. Mi hanno condannato a pagare una multa di € 20.000, il rimanente spettava al legale maltese che non ha affatto curato i miei interessi ma i suoi considerato il suo onorario (€ 3500) . Ho provato delle sensazioni terribili, sicuramente un’esperienza indimenticabile.
Alla luce di quanto accaduto devo ringraziare i miei parenti che mi telefonavano per sapere come stessi: ringrazio la mia famiglia, gli assessori Avola, Fiore intervenuti a Malta, Cavallo, l’ambasciatore e la mamma di un poliziotto maltese che ha cucinato per tutti noi. Un grazie particolare va a lei che ha cucinato per 10 persone. Ho mangiato una pasta con la ricotta che a me non piace ma che sicuramente era buonissima perché la signora ha dimostrato un grande gesto di generosità e di accoglienza”.
Cinzia La Greca
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