IL “CITTÀ DI TREVISO” SI AVVICINA

Venerdì, infatti, la comitiva biancazzurra, 16 “mini” giocatori e 3 adulti, partirà alla volta del capoluogo della Marca dove sabato e domenica i paduini prenderanno parte alla 39° edizione del “Città di Treviso” (già Trofeo Topolino), il più importante e prestigioso torneo di minirugby italiano.

Manca poco all’ora X. Ancora tre giorni e poi, per l’Under12 del Padua, prenderà il via l’operazione “Treviso”.

Con 6 categorie ammesse, dall’Under6 all’Under14, al torneo riservato alle U12 si sono iscritte 90 squadre suddivise in 16 gironi. Il Padua è stato inserito nel girone L1 e giocherà le sue partite sul campo di Casale sul Sile. Avversari degli iblei saranno i pari età del Cus Milano, Cus Genova, Valsugana Rugby Junior, Polisportiva L’Aquila Rugby e Grifoni Oderzo.

L’intera giornata del sabato e la mattina della domenica saranno dedicati alla fase a gironi, si giocherà a partire dalle ore 8:45 e fino alle 17:30; la domenica pomeriggio, allo stadio Monigo (la struttura dove la Benetton gioca le partite casalinghe) si disputeranno le finali di categoria. Quella relativa all’Under12 è prevista per le 15:20.

In queste ultime settimane la Dodici biancazzurra, agli ordini di coach German Greco, ha intensificato gli allenamenti in modo da arrivare alla mattina di sabato nelle migliori condizioni fisiche. L’obiettivo, naturalmente, non è certo quello di vincere ma esclusivamente il divertimento.

Ce lo conferma anche il coach ibleo: «Non andiamo a Treviso con velleità particolari se non quella di far fare un’esperienza ai nostri ragazzi e di divertirci. Chiaro che quando si scende in campo lo si fa sempre per vincere, ma la vittoria, soprattutto a questi livelli, è sempre l’ultima cosa cui si deve pensare».

Per i piccoli paduini si tratta della prima esperienza stagionale in un torneo al di là dello Stretto e per questo nello spogliatoio biancazzurra l’aria che si respira è quella delle mattine in montagna, molto frizzante.

«Per tutti i ragazzi sarà un bel weekend. Partecipare a tornei cui prendono parte squadre di diverse zone d’Italia è un esperienza che si dovrebbe fare più volte durante l’anno. Serve a crescere, sia dal punto di vista sportivo che umano. Il confronto con altre realtà è sempre positivo e dà anche il senso della dimensione in cui abitualmente si gioca. Per noi, in Argentina, è un’esperienza che si fa almeno una volta durante la stagione. La differenza con i nostri tornei è che lì si gioca, ci si incontra, ma alla fine non c’è un vincitore, non si assegnano coppe».

A Treviso, invece, ci sarà una squadra che alzerà un trofeo e che potrà fregiarsi del titolo. Che possa essere quella in maglia biancazzurra? «Noi ci proveremo, ma non sarà il nostro obiettivo primario».

 

 

 

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