Intorno alle ore 7 di stamani, il reparto di psichiatria dell’Ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa è stato interessato da un allagamento causato dalla rottura di un tubo dell’impianto di condizionamento. L’episodio ha richiesto l’immediato intervento dei Vigili del Fuoco di Ragusa, che hanno messo in sicurezza i locali e confermato che l’allagamento non era […]
IL CIMURRO NEL CANE: MA E’ SOLO “INFLUENZA”?
22 Nov 2011 19:03
Anche se viene comunemente definita come ‘influenza’ del cane, il cimurro è una malattia pericolosa del cane che colpisce non solo l’apparato respiratorio, ma si diffonde ad altri apparati.
Il responsabile è un virus, un morbilli virus appartenente alla fam. paramyxoviridae (virus RNA).
Il cane contrae l’infezione principalmente direttamente per via respiratoria. Se il sistema linfatico non risponde adeguatamente, inizia la diffusione del virus nell’organismo, nei tessuti epitelioidi e nel sistema nervoso.
La malattia procede, spesso anche fatalmente, in maniera inversamente proporzionale all’efficacia della risposta immunitaria.
I cuccioli (soprattutto quelli che hanno copertura anticorpale materna scarsa o nulla) sono i più sensibili, specie alle forme a carico del sistema nervoso (encefalite/encefalo mielite acuta)
Le fasi precoci della malattia possono manifestarsi con sintomi generici a carico di altri apparati: forma gastroenterica, forma cutanea (lesioni alla cute dell’addome, cuscinetti plantari (HPD)), forma respiratoria.
Una volta passato al sistema nervoso, il virus può scatenare segni neurologici gravi che vanno da spasmi muscolari a crisi convulsive (ma anche a cerico del nervo ottico, etc), segni vestibolari, etc.
La diagnosi è innanzitutto basata sui rilievi clinici, anche se possono essere eseguiti test diagnostici specifici (pcr, es.lcs, sierologia, immunocitochimica, ifi, etc) con tempi di risposta non brevissimi e che, quindi, possono solo essere di supporto in caso di contenzioso medico-legale.
Per quanto riguarda l’aspetto prognostico, il pronunciamento deve essere sempre in favore di ‘prognosi riservata’, perché l’exitus non è assolutamente infrequente. Una terapia di supporto può aiutare in qualche caso, ma sottolineiamo l’importanza della correttezza e puntualità delle vaccinazioni di cuccioli e genitori.
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