Il caso del pandoro Balocco-Ferragni finisce in Procura a Ragusa. Ecco chi ha presentato la denuncia

Nelle ultime settimane l’Italia intera si è fermata per occuparsi di un caso di… scottante attualità. La vicenda del pandoro Balocco con testimonial l’influencer Chiara Ferragni. La questione è stata quella della donazione di fondi ad un ospedale, fondi che però erano stati già donati nei mesi precedenti e dunque non c’entrano nulla le vendite di pandori della nota azienda dolciaria.

LA VICENDA E LE SCUSE

Una vicenda che ha interessato praticamente l’Italia intera fino alle scuse, via social, della stessa Ferragni che in lacrime si è detta dispiaciuta e pronta a donare addirittura un milione di euro all’ospedale in questione, dimostrando comunque coraggio nel metterci la faccia. Un caso strumentalizzato dalla politica e divenuto oggetto di discussione nei “peggiori” bar di Caracas…

L’ESPOSTO IN PROCURA A RAGUSA

Come se fossero questi i problemi della nazione. Adesso della vicenda potrebbe preso occuparsene anche la Procura della Repubblica di Ragusa. Il Codacons ha ufficialmente sollevato la questione relativa al caso Ferragni-Balocco presentando un dettagliato esposto anche presso la Procura di Ragusa. L’associazione ha richiesto l’apertura di un’indagine su quella che sostiene essere una presunta truffa aggravata ai danni dei consumatori, focalizzandosi sulle pratiche commerciali adottate nella campagna promozionale del pandoro Balocco-Ferragni.

Nel documento inviato alla magistratura, il Codacons ha sottolineato la controversa natura della campagna promozionale in quanto i messaggi veicolati facevano riferimento a donazioni effettuate mesi prima dell’inizio effettivo delle vendite del pandoro in questione.

La denuncia del Codacons ha enfatizzato la presunta natura ingannevole e aggressiva delle pratiche commerciali adottate, accusando di aver sfruttato i sentimenti solidaristici e la sensibilità verso le cure per bambini bisognosi. La campagna avrebbe così spinto i consumatori a compiere scelte commerciali influenzate da informazioni fuorvianti.

L’associazione ha esortato la Procura di Ragusa e le altre procure siciliane a cui ha presentato analoghi esposti, a impegnarsi in un’indagine approfondita, utilizzando tutti gli strumenti investigativi a disposizione per verificare la validità delle accuse e accertare eventuali responsabilità penali. Nel documento, il Codacons ha dichiarato: “Appare evidente e doveroso un intervento da parte delle competenti Autorità per accertare ed in caso sanzionare le pratiche commerciali sopra denunciate”. foto tratta da milanotoday

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