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IL CANADA OLTRE LE FOGLIE D’ACERO
18 Mar 2013 06:44
La provincia dell’Ontario, che conta al suo interno città come Toronto e Ottawa, è una delle quattro zone dove si produce vino. Questa zona vitivinicola si trova a una latitudine di circa 43.1°, nettamente inferiore ai 46° della zona vitivinicola italiana di Sondrio.
Il Canada, per la sua posizione geografica, sembrerebbe il luogo meno idoneo per la coltivazione della vite. Eppure, nonostante la superficie del paese sia innevata in gran parte dell’anno, la viticoltura viene praticata in quattro provincie del paese. Ovviamente si tratta di zone territoriali collocate al confine con gli Stati Uniti e le cui latitudini non sono tanto proibitive.
Le altre tre zone vitivinicole canadesi, British Columbia, Nova Scotia e Québec, si trovano a latitudini più elevate. Soprattutto queste ultime due zone, nel Canada orientale, contano pochi ettari vitati in zone riparate dai venti, dove comunque il freddo è un problema per la vite. Per fare fronte a questo problema, i produttori di queste zone si sono affidati a dei vitigni ibridi, particolarmente resistenti al freddo, già selezionati dai sovietici da varietà provenienti dalla Mongolia.
Il Canada occidentale conta con una sola zona vitivinicola: la British Columbia. Gli ettari vitati sono circa 3000 e i produttori si attestano sui 130. La zona vinicola ruota attorno al lago Okanagan, che mitiga le temperature invernali, permettendo la coltivazione della vite. Le escursioni termiche tra giorno e notte sono notevoli e caratterizzano fortemente i vini. Essi presentano una buona intensità olfattiva, caratterizzata da una componente pungente, che denuncia la grande quantità di acidità naturale presente nel vino. Sono vini particolarmente freschi, nonostante le uve utilizzate in questa zona siano soprattutto lo chardonnay e il merlot, che da noi sono invece particolarmente morbidi, piuttosto che ricchi in acidità. La scelta di queste due varietà è dettata dalla loro maturazione precoce, in modo da poter procedere con la vendemmia prima dell’arrivo dell’inverno.
La zona, però, veramente interessante del Canada vitivinicolo è l’Ontario, nonostante la sua produzione molto ridotta non copra neanche la richiesta del mercato locale. Con i suoi 6000 ettari di vigneto, questa zona è riuscita ad attirare l’attenzione degli appassionati grazie alla produzione di icewine da uve riesling o dall’ibrido vidal.
Con il termine icewine, vini di ghiaccio, ci si riferisce a un tipo di vendemmia molto tardiva. In pratica si lasciano i grappoli sulla pianta ben oltre dicembre, in modo tale che gli acini si congelino e subiscano un processo di disidratazione. Ossia si tratta di un vino passito dalla disidratazione provocata dal freddo, invece che dal sole. Questa pratica di vendemmia è molto diffusa in Austria e in Germania e proprio da questi paesi è che il Canada ha preso l’esempio. Il riesling, infatti, particolarmente adatto a questo tipo di vendemmia, è un’uva di origine germanica.
Tramite la disidratazione a freddo si riescono ad ottenere dei vini dolci ricchi in acidità. Componente, questa, essenziale per l’equilibrio del vino dolce. Effettivamente il più gande problema che può presentare un vino dolce è la una carenza in acidità, che rende il vino stucchevole o comunque pesante. Una buona componente acida equilibra il vino, rendendolo molto più leggero. Proprio pensando all’acidità del vino dolce, da noi i vini passiti sono sempre prodotti da una miscela tra una quantità di uva appassita al sole e una quantità non appassita. Questa seconda parte sarà quella responsabile di compensare l’acidità del vino.
Un vino prodotto ipoteticamente da sole uve appassite al sole, probabilmente avrebbe molte difficoltà a fermentare, seri problemi di stabilità, ma soprattutto la stessa consistenza del miele.
Gli icewine canadesi problemi di acidità non ne hanno, semmai possono avere in alcune annate dei seri problemi di maturazione, oppure peggio, una gelata anticipata, che potrebbe compromettere l’intero raccolto.
Nel complesso gli icewine canadesi sono ancora leggermente inferiori a quelli tedeschi e austriaci, ma non a causa di cattive lavorazioni, bensì a causa del clima che qui in Canada è meno regolare di quello del Nord- Europa. L’uva quindi è soggetta a maggiori traumi, che ne possono limitare notevolmente il risultato qualitativo. Ma quando l’annata è regolare, i vini sono effettivamente di notevole livello.
In Ontario si producono anche altri tipi di vino: dagli interessantissimi bianchi secchi fino ai vini rossi da uve internazionali. La produzione di vini rossi è possibile grazie a certi fenomeni climatici, che proteggono limitate zone dal freddo. Sono comunque pochissime le bottiglie prodotte e i risultati sono buoni, ma ancora richiedono tempo, soprattutto per capire quali siano i vitigni più adatti a queste zone. Qualche risultato più che positivo, e direi anche in qualche modo inaspettato, lo ha dato il syrah. Molto meno interessanti sono i vini da cabernet e da pinot nero.
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