È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
Il 31 marzo dovrebbe finire lo stato d’emergenza ma il green pass potrebbe resistere. Cosa cambia?
10 Feb 2022 10:16
Lo stato di emergenza potrebbe terminare il 31 marzo. Sembra essere questo l’orientamento intrapreso. D’altra parte, già da venerdì 11 febbraio non vi è più l’obbligo di indossare mascherine all’aperto e man mano le misure saranno allentate sempre di più. Si pensa che ad aprile possano essere tolte anche al chiuso.
Tuttavia, alcune cose resteranno in vigore anche senza lo stato di emergenza che è stato proclamato per la prima volta il 31 gennaio del 2020 dall’allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. La sua scadenza è stata allungata di volta in volta sulla base dell’andamento epidemico.
Lo stato di emergenza consente a Governo e Protezione civile di agire con poteri straordinari o speciali. In sostanza permette all’esecutivo di attuare procedure più veloci per l’approvazione di leggi e decreti e consente di ricorrere ai Dpcm che non devono essere approvati dal Parlamento. Durante l’emergenza sanitaria, ad esempio, sono state introdotte misure come il lockdown, la divisione per colori delle regioni italiane, l’obbligo delle mascherine all’aperto e il distanziamento sociale.
Ma cosa significa la fine dello stato di emergenza? E come cambierà la vita degli italiani? In pratica si tornerebbe all’era pre Covid. Il Governo non avrebbe più i poteri straordinari per derogare leggi e normative per motivi sanitari: quindi basta alle misure che limitano la libertà dei cittadini. Addio anche ai colori delle regioni e stop ai poteri dei governatori: non sarà più possibile decidere regole ancora più restrittive di quelle stabilite da Palazzo Chigi.
Con la fine dello stato di emergenza si chiuderebbe l’attività del Comitato tecnico scientifico e del commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, che si occupa di gestire la campagna vaccinale.
Verranno a mancare i presupposti per uno smart working su larga scala: quindi negli uffici si tornerà a lavorare in presenza. Il lavoro agile potrà continuare soltanto in caso di accordo interno tra azienda e dipendenti.
Il Green pass resterà svincolato dall’eventuale fine dello stato di emergenza. Le norme per disciplinare la certificazione verde saranno ancora in vigore.
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