Il 29 luglio torna Ragusani nel mondo. Chi sono i premiati? I nomi

Il Premio Ragusani nel Mondo è un evento di grande prestigio che celebra l’eccellenza dei cittadini di Ragusa che si sono distinti nel mondo. Promosso dall’associazione Ragusani nel Mondo, presieduta da Salvatore Brinch e diretta da Sebastiano D’Angelo, il premio riconosce il talento, l’operosità, la capacità imprenditoriale, la fantasia, l’intraprendenza e il dinamismo dei ragusani che hanno ottenuto successo sia in ambito provinciale che internazionale.

L’emigrazione italiana è cambiata nel corso degli anni, passando da un’emigrazione dettata dal bisogno a una basata sulle opportunità. Il Premio Ragusani nel Mondo racconta questa evoluzione attraverso le storie di successo umane e professionali dei premiati.

Ragusani nel mondo, i premiati

Tra i premiati di quest’anno, ci sarà Veronica Di Quattro, una manager di origine ragusana che ha ottenuto numerosi riconoscimenti in Italia e in Europa. Attualmente è responsabile del Marketing di DAZN e ha ricoperto importanti incarichi in primarie società nazionali, tra cui Spotify. È considerata una delle migliori espressioni di managerialità al femminile in Italia.

Un altro premiato sarà Giovanni Criscione, un cerimoniere ragusano che ha avuto importanti responsabilità a livello internazionale, incluso un incarico prestigioso presso la Casa Reale degli Emirati Arabi. La sua relazione con il Premio Ragusani nel Mondo ha avuto inizio nel 2006, quando ha portato sul palco del premio la diva Susan Sarandon, scoprendo di avere origini familiari comuni.

Claudio Sgarlata, responsabile di una multinazionale tedesca a Dubai, sarà riconosciuto per la sua forte capacità manageriale nell’ambito della sicurezza dei pagamenti, dell’Internet delle cose, dell’identità digitale e delle infrastrutture digitali in una vasta area composta da 70 nazioni.

Il tema dell’innovazione tecnologica sarà evidente anche attraverso la start-up Reiwa, fondata da Salvo Salerno e Salvatore Occhipinti, due ingegneri comisani. La start-up ha sviluppato un robot per l’ottimizzazione della pulizia di grandi impianti fotovoltaici e sta crescendo su scala internazionale.

Un altro premiato, l’ingegnere Carlo Trigona, di origine chiaramontana e docente presso la facoltà di Ingegneria di Catania, sta conducendo un progetto di ricerca per ricavare energia elettrica dalle piante riducendo al minimo l’emissione di agenti inquinanti. Questo progetto potrebbe contribuire in modo significativo alla sostenibilità ambientale e alla transizione energetica in corso.

Un altro premiato del Premio Ragusani nel Mondo è Renato Scuzzarello, un ragusano che ha ricoperto importanti incarichi come generale dei Carabinieri e coordinatore delle Forze speciali di Pace durante la guerra nei Balcani. Appassionato di archiviazione digitale del patrimonio culturale e archeologico dell’area iblea, ha collaborato con una società di esperti americani per creare un archivio digitale a costo zero contenente 500 reperti provenienti dal Museo Archeologico di Kamarina e dal Museo Civico di Ragusa, consentendo a tutti gli appassionati di fruirne immediatamente.

Un altro premiato che affronterà il controverso tema dell’intelligenza artificiale è Giovanni Morana, un medico radiologo di Vittoria. Come Direttore della Unità Operativa Complessa di Radiologia Diagnostica presso il Presidio Ospedaliero di Treviso, è stato uno dei primi ad applicare l’intelligenza artificiale alla radiologia. Questa tecnologia apre scenari di grande interesse nell’attività diagnostica di forme tumorali altrimenti difficilmente individuabili.

Il Premio Ragusani nel Mondo include anche un riconoscimento alle imprese, quest’anno assegnato all’azienda Ricca, guidata da Stefano Ricca. Ricca è una delle eccellenze del polo informatico ibleo e offre servizi nel settore della sicurezza dei dati informatici, della progettazione e del monitoraggio. L’azienda è in continua crescita e impiega principalmente professionisti locali.

Il patron Sebastiano D’Angelo sottolinea che il Premio Ragusani nel Mondo rappresenta la capacità di promuovere l’area iblea in tutti gli ambiti territoriali e sociali, contribuendo a richiamare flussi turistici di ritorno da parte dei concittadini nati all’estero che desiderano conoscere le proprie radici. L’evento rappresenta un testimonial significativo dell’area iblea a livello nazionale e internazionale, e ha un notevole impatto culturale, sociale e turistico.

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