Il 18% dei Comuni siciliani senza sportelli bancari. Messina la provincia più deserta, Ragusa la più coperta

L’analisi dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl evidenzia una situazione preoccupante per molti Comuni siciliani, dove la presenza di sportelli bancari è scarsa o addirittura assente. Questo fenomeno si riflette negativamente sulla popolazione e sulle imprese, che trovano difficoltà nell’accesso ai servizi finanziari di base.

In particolare, il dato che il 18% dei Comuni siciliani non disponga di sportelli bancari è allarmante, soprattutto considerando che il numero è aumentato nel 2023. Anche nelle città con una sola filiale disponibile, la situazione non è migliore, con il 25% delle città interessate da questa carenza. La mancanza di assistenza bancaria si verifica anche in centri popolosi come Aci Sant’Antonio, Santa Flavia e Altavilla Milicia, dove la presenza di sportelli bancari è praticamente inesistente nonostante il numero significativo di abitanti.

MESSINA LA PIU’ COLPITA DALLA DESERTIFICAZIONE BANCARIA, MENTRE A RAGUSA LA SITUAZIONE E’ MIGLIORE

Anche i comuni con una sola agenzia bancaria, come Aci Catena, Tremestieri Etneo e Pedara, risentono di questa situazione, nonostante la loro popolazione considerevole. La provincia di Messina risulta essere la più colpita dalla desertificazione bancaria, seguita da Enna, Palermo e Agrigento. Anche Catania, Trapani e Caltanissetta non si trovano in una situazione migliore, mentre Siracusa e Ragusa registrano sembrano non soffrire di questo problema. Il ricorso ai servizi online, considerato un’alternativa compensativa in altre regioni, ha un impatto limitato in Sicilia, dove solo una percentuale relativamente bassa di potenziali fruitori utilizza l’internet banking. Questo pone ulteriori sfide nell’accesso ai servizi finanziari per la popolazione siciliana.

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