Ictus, in Italia colpite 120.000 persone ogni anno. L’Asp iblea attiva con due Stroke unit a Ragusa e Vittoria ed una unità semplice a Modica

Conclusa la campagna “Strike on stroke” promossa da Isa-Aii, l’associazione italiana ictus, con il contributo non condizionante di Ipsen Spa. Il progetto, avviato nel 2021, si è concluso con la presentazione, nei giorni scorsi, dei dati nella sede della Camera dei Deputati. Importante la divulgazione dei percorsi diagnostici terapeutici assistenziali e la creazione di reti multidisciplinari negli ospedali per offrire un servizio sanitario capillare ed omogeneo in ogni Regione. In provincia di Ragusa questo messaggio è stato già raccolto.

Ictus, ogni minuto muoiono due milioni di neuroni: il tempo è prezioso per un paziente colpito da ictus ischemico, una patologia tempo-dipendente.

Perchè tempo-dipendente, lo spiega la presidente eletta dell’Associazione italiana ictus, Paola Santalucia che in provincia di Ragusa ha fatto partire la macchina quando era in organico all’Asp 7. “Prima si interviene, maggiori sono le possibilità di sopravvivenza. Due milioni di neuroni che muoiono in un minuto significa tre settimane di vita per la persona colpita da ictus. E’ chiaro che un minuto passa velocemente. Nel momento in cui il paziente arriva all’attenzione medica non si può perdere neanche un minuto perchè quel minuto sono quei 2 milioni di neuroni che muoiono – spiega la dottoressa Santalucia – quantifichiamo in modo più realistico. La terapia, nella migliore delle ipotesi, viene effettuata entro un’ora dall’esordio dei sintomi, quella che viene definita la gold hour, l’ora d’oro in cui si può intervenire. In quell’ora muoiono un quantitativo tale di neuroni che corrisponde a circa 3 anni e mezzo di vita. Pensiamo a cosa significano 3 anni e mezzo di vita. Ognuno di noi, nella catena del soccorso, dal territorio all’ospedale, possiamo fare la differenza per la persona colpita da ictus. Non si deve perdere neanche un minuto di tempo”.

Cosa succede in caso di ictus in un paziente?

A spiegarlo la dottoressa Santalucia “L’Ictus ischemico è quella situazione in cui si chiude un vaso per un trombo, un coagulo. Il vaso dava sangue ad un’area di cervello, di tessuto cerebrale. Nel momento in cui si chiude, una parte di cervello muore immediatamente. In alcuni pazienti questa parte è piccola, in altri è grande. Nel contempo c’è una parte di cervello che ha bisogno di sangue. Necessita di dare afflusso nel più breve tempo possibile. Dare più sangue all’area di penombra – dice la professionista – più tempo passa, più cervello muore, più si riduce questo afflusso di sangue e va in necrosi il cervello. La morte cerebrale è stata quantificata negli studi scientifici. In un minuto muoiono tre settimane di vita nella persona colpita da ictus. Un minuto passa velocemente ed una volta che il paziente arriva all’attenzione medica non si può perdere neanche un minuto. Perchè quel minuto sono i 2 milioni di neuroni che muoiono”.

L’Asp 7 di Ragusa preparata a questi eventi.

Nello scorso mese di marzo è stato annunciata l’istituzione di una Stroke Unit a Ragusa, individuata come struttura spoke aziendale, che si aggiunge a quella del “Guzzardi” di Vittoria (hub) già riconosciuta come Centro Oro nell’ambito del programma ESO-Angels Awards, al quale sono candidati tutti gli ospedali ubicati in paesi coperti dalla World Stroke Organization. All’ospedale di Modica è attiva una Unità semplice di Neurologia. “L’ictus – spiega il direttore sanitario dell’Asp 7, Raffaele Elia – è una patologia tempo dipendente: prima si fa terapia, maggiori sono le possibilità di sopravvivenza. Grazie al perfezionamento dei protocolli imposti dal Pdta, il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale istituito nella nostra azienda nel 2021, siamo riusciti ad abbattere i tempi tra la diagnosi ed il primo trattamento, passando da 134 a 32 minuti. Possiamo dire che, con l’apertura della Stroke Unit di Ragusa, viene garantita la cura dell’ictus in tutti i presidi ospedalieri della provincia iblea”.

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