Iblea Acque: otto consiglieri comunali chiedono l’intervento dell’Autorità Anticorruzione

Un esposto all’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione per segnalare le anomalie nell’avvio della gestione di Iblea Acque.

Otto consiglieri comunali di Scicli, Ispica, Pozzallo, Santa Croce camerina, Comiso e Vittoria vogliono vederci chiaro sull’avvio turbolento della nuova società che dovrebbe gestire il servizio idrico nei dodici comuni iblei.

Già nelle scorse settimane era scoppiata, con clamore, la vicenda delle assunzioni e delle modalità di reclutamento del personale, su cui erano intervenuti alcuni consiglieri comunali, tra cui il ragusano Gaetano Mauro.

Ora, un altro gruppo affronta in modo forte la questione. Ma non parla delle assunzioni, né delle retribuzioni, bensì affronta il problema vero e proprio della legalità, della modalità prescelta per avviare la gestione del servizio idrico.

Bianca Mascolino e Sara Siggia di Vittoria, Salvo Liuzzo di Comiso, Paolo Monaca e Serafino Arena, di Ispica, Marianna Buscema di Scicli, Giuseppe Sulsenti di Pozzallo, Piero Mandarà, di Santa Croce Camerina chiedono che sia l’Anac a verificare se tutto sia stato fatto nel rispetto delle regole e, per questo, hanno fatto partire la segnalazione.

Verifica sulla legalità e , l’economicità e la qualità del servizio

“Vogliamo sapere – affermano se la procedura espletata dall’Ati di Ragusa per la gestione dell’acqua pubblica abbia favorito obiettivi di efficienza, di economicità e di qualità del servizio e non presenti concrete difficoltà per noi concittadini-contribuenti e per i nostri comuni soci-finanziatori. Ecco perché interpelliamo direttamente l’Anac”.

Gli otto consiglieri chiedono di rendere più chiari i benefici per gli utenti, di cui si è tanto parlato ma che, allo stato, non sono chiari.

Gli otto spiegheranno le loro posizioni in una conferenza stampa in programma sabato 21 ottobre, presso il bar Prima Classe di Ragusa.

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