Iblea acque nell’occhio del ciclone: bollette pazze e aperture degli uffici a singhiozzo. Tutti insoddisfatti

Non c’è Comune della provincia che si dice soddisfatto del servizio idrico integrato gestito dalla società Iblea acque. Una voce unanime che corre in lungo ed in largo: dai cittadini-utenti ai rappresentanti istituzionali alle forze politiche. Logistica, bollette, consumi reali o forfettari, uffici ed aperture al pubblico. Deficienze comuni in diversi centri della provincia. Da Ispica a Modica a Scicli per passare poi agli altri Comuni iblei che hanno scelto un anno fa di “entrare” nella società. Per alcuni di essi è quasi trascorso il classico anno di prova e di risultati veramente ce ne sono ben pochi. Da mesi le stesse problematiche.

Guardate Scicli

Nella città di Montalbano apertura degli uffici una volta la settimana: per fortuna o per sfortuna non si sa, la sede è stata trasferita da via Nazionale sotto il Municipio al centro di protezione civile di contrada Zagarone. Dicono che è più funzionale perchè gli utenti possono usufruire di spazi per parcheggi, locali ampi, climatizzati e forniti dei servizi igienici ma è opportuno dire che chi non è attrezzato di auto ha difficoltà a raggiungere a piedi gli uffici di Zagarone. Gli utenti si stanno abituando al sistema del pagamento trimestrale, adottato dalla nuova società di gestione, ma chiedono chiarezza sui reali consumi di acqua. Intanto si sta procedendo alla lettura dei contatori; nelle zone di mare è quanto mai opportuno in questo periodo perchè le case di villeggiatura sono aperte per le vacanze e, quindi, sono accessibili.

Se Scicli piange, Modica non ride.

Anche qui fatture pazze con consumi sovrastimati che non legano con i dati reali dei contatori. Per quanto riguarda il servizio di ufficio: lunghe code, orari risicati, liste di attesa che non vengono smaltite nei tempi di apertura al pubblico. Anche i locali individuati per gli uffici di Ibleacque, siti in via della Costituzione sull’ex strada statale 115, sono infelici. Basti pensare agli spostamenti che gli utenti da Modica Alta e da Modica Bassa debbo fare per raggiungere gli uffici nel polo commerciale.

Stessi problemi di bollette pazze e di orari di ufficio insufficienti si riscontrano anche ad Ispica. Altrove stesse problematiche.

E se a queste inefficienze si aggiunge la crisi idrica che si sta combattendo a suon di ordinanze sindacali per ridurre il consumo dell’acqua o almeno per un uso parsimonioso della stessa, è giunta l’ora di fare chiarezza sulla gestione del Servizio idrico integrato in provincia di Ragusa. Naturalmente ciò spetta ai sindaci ai quali gli utenti si appellano. Molte volte senza trovare risposte. Forse arriveranno, almeno si spera.

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