IABICHELLA RISPONDE A TANASI (CODACONS)

Ritengo che la “battaglia” condotta dal Segretario del Codacons nazionale, Francesco Tanasi, contro lo sciopero indetto la settimana scorsa dal movimento indipendente “Forza d’urto”, abbia solo uno scopo pubblicitario per la sua “azienda”.

Lo sciopero degli autotrasportatori e’ durato solo dal 16 al 20 gennaio (5 giorni cosi’ come sancisce il Codice di autoregolamentazione dell’esercizio dello sciopero), mentre tutti coloro che hanno continuato a manifestare, non l’hanno fatto come autotrasportatori, bensì come liberi cittadini, previa autorizzazione richiesta al Prefetto ed al Questore. Nessuna infrazione al Codice dunque. I casi isolati di cittadini poco “civili” verranno puniti dagli organi preposti a farlo. Per cui gli eventuali danni causati all’economia siciliana e ragusana, non devono diventare strumento di campagna pubblicitaria per una’associazione di consumatori.

L’esposto presentato da Tanasi non ha nessun fondamento, visto che ogni bene, ritenuto di prima necessità, e’ stato sempre presente in ogni città della Sicilia. E ricordo a Tanasi che la benzina non rientra tra questi beni. Inoltre i Contratti Collettivi non c’entrano niente, nella fattispecie, visto che si e’ trattata di una manifestazione volontaria di lavoratori autonomi, non aderenti a nessuna associazione sindacale.

Spiace assistere a certe strumentalizzazioni, attuate nei confronti di problematiche serie e che hanno visto il popolo siciliano, già in lacrime per la forte crisi, scendere massiccio in piazza a dimostrare il proprio malcontento, conscio di dover subire  delle perdite economiche nelle giornate dedicate allo sciopero. E’ vero che questo ha potuto causare delle conseguenze economiche anche a chi non voleva scioperare, ma e’ anche vero che le eventuali agevolazioni che il Governo ci concederà spetteranno anche a loro.

Chiedo a Tanasi di ridimensionare la propria visione, a mio parere distorta, di una manifestazione civile realizzata contro la grave situazione economica in cui versa oggi tutto il popolo italiano oggi.

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