I “RAGUSANI NEL MONDO” IN UDIENZA PRIVATA IL 15 GENNAIO DA PAPA FRANCESCO

Alla fine il presidente ed il direttore dell’Associazione “Ragusani nel mondo” On.le Franco Antoci e dott. Sebastiano D’Angelo con “l’aiuto” del vescovo di Ragusa Mons. Paolo Urso ce l’hanno fatta. Papa Francesco li riceverà assieme ad un folto gruppo di soci, alla Sala Nervi del Vaticano in udienza privata mercoledi15 gennaio 2014. Sarà un nuovo emoziante incontro dopo 14 anni quando alcuni di loro (compreso il vostro cronista) lo incontrarono a Buenos Aires quando il Papa era arcivescovo nella metropoli argentina.

Allora dopo il sindaco di Buenos Aires che quel giorno partecipava alla Maratona ed il ministro alla Pubblica Istruzione argentina di origini ragusane On.le Vassallo ed a tante personalità dei diversi aderenti all’Associazione ragusana in Argentina ebbero modo di incontrarlo sia pure brevemente poco prima della Messa in Cattedrale. Stessa fisionomia, stesso sorriso, nessuno ovviamente poteva immaginare e sperare che quel grande arciverscovo potesse un giorno diventare un grande Papa, Papa Francesco appunto.

Al pensiero di rivedere come Pontefice quel “prete di campagna” che andava a trovare in bicicletta i fedeli nelle immense periferie dell’immensa metropoli argentina, fa tremare le vene ed i polsi, ma vedrete che il 15 gennaio prossimo Egli dirà con la semplicità che lo distingue e che lo ha sempre caratterizzato:”Amici Ragusani nel mondo, siete tornati a vedermi ma ora nella stessa parte del Mondo, io vi benedico”.

Pensare che tutto questo accadrà (certo per merito del vescovo Urso, dell’Associazione Ragusani nel mondo) anche al vostro vecchio cronista fa una grande impressione e provoca sicura e grande  emozione.

Adesso si lavora per l’orgnizzazione della trasferta a Roma con un gruppo di fedeli ragusani (che speriamo possa essere nutritissimo) e per quanto ci riguarda daremo una mano all’on.le Antoci ed al dott. D’Angelo perchè la “missione” possa avvenire nel migliore dei modi e con diversi reportages giornalistici come l’evento merita.

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