I PRESIDI CHE LASCIANO NON VENGONO SOSTITUITI: ALLARME ACCORPAMENTI

Mentre gli osservatori economici sollecitano i paesi avanzati ad investire in istruzione per uscire dalla crisi, in Italia, diversi allarmi suonano per il prossimo anno scolastico. Saranno più di mille le scuole che si troveranno al rintocco della campanella senza capo d’istituto. molti se ne vanno in pensione o vengono trasferiti. Due le soluzioni: l’accorpamento di più istituti o la creazione di presidi reggenti. Il problema riguarda ogni ordine e grado. Molti insegnanti di ruolo si ritroveranno a non avere più le 18 ore della loro materia nella stessa scuola. Viene innalzata la media di alunni per classe, si può arrivare anche a 30 e più. Moltissime le classi scomparse per via della riduzione di ore e per l’aumento degli alunni per classi. Ed ecco i sopranumerari, professori di ruolo si ritroveranno due o tre scuole o costretti a riabilitarsi all’insegnamento di altre materie. E’ ancora una volta chiaro il tentativo di smantellamento delle politiche sociali e del diritto all’istruzione. Questi interventi, delineano una scuola sempre più privatizzata in cui è compromessa la libertà d’insegnamento e che di fatto tentano di trasformare l’istruzione da diritto inalienabile garantito dalla Repubblica a servizio a pagamento accessibile e qualificato solo a chi è capace economicamente, stravolgendo ancora una volta la Costituzione che all’art. 3 individua, nel diritto d’istruzione il presupposto per l’uguaglianza delle persone. 

 

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