I PICCOLI PASSI DELLE GRANDI DONNE

Fin dai tempi più remoti la figura della donna è stata oggetto di dibattiti sopratutto riguardanti il ruolo che doveva ricoprire nella società. Presso molte antiche civiltà la donna rivestiva un unico ruolo, quello di moglie e madre, occupandosi solo dei lavori domestici e della propria famiglia. Tuttavia presso alcuni popoli, la figura femminile aveva più spazio all’interno della società, rivestendo anche ruoli molto impegnativi, addirittura quello di regina.
Oggi, la condizione della donna è varia nel mondo. In Occidente la donna ha ormai conquistato la parità dei diritti: dalla libertà personale al diritto al voto, dal diritto all’istruzione a quello del riconoscimento dei diritti in campo lavorativo.
Basti pensare che, oggi, nel nostro paese, in molte famiglie, l’uomo ricopre il compito di svolgere le attività casalinghe, mentre la donna ha un proprio lavoro. I problemi relativi alla condizione femminile, però, anche all’interno del nostro stato democrato, sono numerosi, e, talvolta, molto gravi.
Il vero problema è quello di “disintossicare” la società da antichi stereotipi riguardanti la “donna-oggetto” o la “donna che deve sottomettersi all’uomo”. Infatti, anche anche se “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso…”, come recita l’articolo 3 della Costituzione, la donna continua ad essere, in molti contesti, sminuita dal sesso maschile. Ciò è la prova che la legge giuridica è più avanzata rispetto alla legge morale.  Si ricordi come negli ultimi anni si sia diffuso il femminicidio e come tale fenomeno sia in netta crescita. Se, pur con varie lacune, la condizione femminile nel mondo occidentale ha compiuto passi da gigante verso l’acquisizione di pari diritti agli uomini.
Tutti grandi conquiste che l’universo femminile ha raggiunto, combattendo durissime battaglie, talvolta a costo della vita.
La condizione femminile, però, nel mondo non è omogenea. Nei paesi orientali e del terzo mondo la figura della donna resta ancora sottomessa all’uomo. Durante il corso dei secoli la donna è riuscita ad ottenere molti diritti e, soprattutto, è riuscita a goderne. Tutto ciò grazie a delle vere e proprie “eroine” che con il loro spirito rivoluzionario sono state in grado di migliorare la condizione femminile.
È lunga la lista delle donne che nei secoli hanno assunto in tale “lotta” rilevante importanza: Giovanna d’Arco, Ipazia di Alessandria, Madre Teresa di Calcutta, Golda Meir, Banazir Bhutto, Rita Levi Montalcini, Gertrude Belle Elion, Ada Lovelance e ancora Anna Maria Mozzoni ed Emeline Pankhurst.
Donne dotate di grande personalità che ha permesso loro di portare un importante contributo all’emancipazione femminile, distinguendosi in ambito politico, medico, umanitario, in periodi storici anche molto distanti tra loro.
Ma le imprese condotte dalle donne continuano ancora oggi nel mondo. Ne è esempio la giovanissima Malala Yousafzai. Appena diciassettenne, è la più giovane vincitrice del premio Nobel per la pace. La sua vita è cambiata quando un giorno,ritornando da scuola, il suo cranio venne perforato da un proiettile per mano dei talebani. Il movente? Se pur in giovane età, si è opposta all’editto che vietava l’istruzione della donna. Oggi, Malala continua la sua lotta ancora più agguerrita, stanziando e raccogliendo fondi per l’apertura di nuovo scuole nel proprio paese.
Una vera e propria eroina, un esempio che tutti dovremmo prendere in considerazione. Bisogna lottare per essere riconosciuti cittadini del mondo, bisogna continuare a lottare ancor di più se il proprio corpo è quello di una donna trafitta da chi vuole ostacolarla. Il coraggio e la determinazione , che Malala impiega ai fini del raggiungimento dei propri obiettivi, aiutano tutte le altre ad andare avanti nonostante tutto.
Sono questi gli “ingredienti” che grandi donne hanno utilizzato nella loro ricetta chiamata “emancipazione femminile”.

 

Mariangela Paladino  Sonia Ounaies

Istituto Tecnico Statale “Garibaldi” Marsala

Classe III C SIA

Docente Referente: Maria Rita Bellafior

 

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