I nuovi collegi iblei di Camera e Senato. A pochi giorni dal voto non si sa bene come si vota. Ve lo spieghiamo noi

Di candidati ce ne sono tanti, così come di partiti, anche i più insignificanti che spuntano alle elezioni sperando in un miracolo. Ma è chiaro che la scommessa principale sarà tutta giocata tra Pd, Centrodestra e Movimento 5 Stelle. Il vero problema, al di là della scarsa diffusione dei programmi a cui fanno fronte soltanto gli insulti da campagna elettorale, è che ancora oggi, a pochi giorni dal voto, non si è ancora capito bene… come si vota. Qualche spot in tv in cui si dice che basta apporre la x sul simbolo del partito scelto, ma alla fin fine non è ancora del tutto chiaro il meccanismo che porterà all’elezione dei nostri rappresentanti politici alla Camera e al Senato.

Grazie all’articolo del giornalista ibleo Alessandro Bongiorno, pubblicato qualche giorno fa sul quotidiano la Gazzetta del Sud, cerchiamo di fare chiarezza proprio sul meccanismo che porterà alla formazione del nuovo parlamento. E capiremo anche come funziona il collegio di Ragusa.

Ecco il testo integrale dell’articolo di Bongiorno.
Con la definizione dei collegi, la nuova legge elettorale (Rosatellum) con la quale sceglieremo deputati e senatori può dirsi completa. Come è noto, è un sistema misto. Sceglieremo, cioè, alcuni parlamentari (un terzo) con il metodo maggioritario (il candidato che prende più voti nel collegio viene eletto) e altri (i restanti due terzi) con un sistema proporzionale che attribuisce ai partiti tanti più parlamentari quanto più alta è la percentuale di voti raggiunta.

Entriamo nel dettaglio della provincia di Ragusa.

*Così alla Camera*
I comuni della nostra provincia sono stati divisi in due collegi. Nel collegio di Ragusa (il numero 8) sono stati inseriti i comuni di Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Modica, Ragusa, Santa Croce Camerina, Scicli, Vittoria. Gli elettori di questi otto centri eleggeranno un solo deputato tra quelli il cui nome figurerà tra quelli indicati dalle varie coalizioni. Gli altri comuni della provincia (Giarratana, Ispica, Monterosso Almo, Pozzallo) sono stati invece inseriti nel collegio 9 con altri 15 comuni delle province di Siracusa e Catania (Avola, Buccheri, Buscemi, Cassaro, Ferla, Francofonte, Lentini, Militello, Noto, Pachino, Palagonia, Palazzolo, Portopalo, Rosolini, Scordia). Anche in questo caso sarà eletto deputato il candidato più votato.
Altri sei deputati li eleggeremo con il sistema proporzionale in un collegio che comprende le province di Ragusa, Siracusa e parte di Catania. Si tratta del cosiddetto collegio plurinominale (denominato Sicilia 3) nel quale ognuno di noi potrà votare solo per il simbolo di un partito. I seggi saranno assegnati in base alle percentuali ottenute da ciascun partito e saranno attribuiti ai candidati che i partiti stessi hanno posto in cima alla lista (se a un partito andranno tre seggi, a essere eletti saranno i primi tre posti nella lista senza che noi abbiamo altre possibilità di scelta).

*Così al Senato*
Stesso criterio per il Senato. Un senatore sarà eletto in un collegio uninominale maggioritario (viene eletto chi prende un voto in più degli altri) che comprende i comuni, oltre che dell’intera provincia di Ragusa, anche di Augusta, Avola, Buscemi, Canicattini, Carlentini, Cassaro, Floridia, Melilli, Noto, Pachino, Palazzolo, Portopalo, Priolo, Rosolini, Siracusa, Solarino, Sortino.
Altri sedici senatori li eleggeremo in Sicilia con il sistema proporzionale (in base alla percentuale ottenuta dai partiti) e anche in questo caso i seggi saranno attribuiti seguendo l’ordine indicato dai partiti nella lista. Per l’assegnazione dei seggi proporzionali sono stati previsti due collegi plurinominali. Ragusa si trova inserita in un collegio che comprende anche i comuni della provincia di Siracusa e buona parte della provincia di Catania. In questo collegio saranno eletti otto senatori.

fonte Alessandro Bongiorno – Gazzetta del Sud

 

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