Un incarico di alto profilo scientifico e istituzionale che porta la sanità della provincia di Ragusa al centro del panorama medico nazionale e internazionale. Gaetano Cabibbo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica, è stato nominato membro del Direttivo nazionale della FADOI, la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, e […]
I numeri della Sanità iblea, tra nuove realizzazioni e carenze croniche: ecco la panoramica sul 2025
18 Dic 2025 07:18
All’utenza poco importa ciò che accade a livello strutturale, ma il pensiero è di avere una risposta quanto più immediata possibile alle proprie e personali esigenze di salute. Luci e ombre della sanità iblea e numeri, tanti, numeri nella conferenza stampa del manager Asp Pino Drago, del direttore sanitario Sara Lanza, e del direttore amministrativo Massimo Cicero ieri mattina per offrire una panoramica sul 2025 e le prospettive future.
Ed è un piccolo paradosso per la sanità iblea perché senza strutture e infrastrutture, e naturalmente personale qualificato, è difficile fornire servizi immediati ed efficaci. Gli investimenti sono stati imponenti, grazie anche a una serie di congiunture favorevoli. Sì, parleremo anche delle liste d’attesa e dei pronto soccorsi e degli organici ma prima, qualche numero. Fondi europei per 7,9 milioni di euro in fase di stipula di contratto per la realizzazione, sono destinati all’efficientamento energetico dell’ospedale Guzzardi di Vittoria (3,3 milioni per sostituzione degli infissi, impianto fotovoltaico e cappotto termico) e del Giovanni Paolo II di Ragusa per la copertura del parcheggio e della pensilina dell’ingresso, con pannelli fotovoltaici e la conversione a led dell’illuminazione esterna (4,6 milioni).
Per il completamento del Giovanni Paolo II ci sono 39,6 milioni, fondi regionali, in fase di progettazione esecutiva (si partirà dal seminterrato a salire, e probabilmente non si riuscirà ad arrivare al secondo piano). Miglioramento sismico e normativa antincendio: quasi 35 milioni di euro impegnati, con lavori avviati ad agosto per il Regina Margherita di Comiso, il Maria Paternò Arezzo (Ompa), la ex Rsa di Ragusa e tutti i presìdi sono a posto con la normativa antincendio.
Oltre 4 milioni con fondi del Piano nazionale complementare PNC, sono serviti al padiglione A del Busacca di Scicli, pronto per il 75 per cento e che sarà completato a marzo 2026: servirà ad ospitare ambulatori. Dieci milioni spesi per i servizi digitali. Che significa? Che il cittadino può prenotare visite ed esami medici, cambiare il medico curante, avere i referti di laboratorio, pagare, controllare le vaccinazioni, on line.
Per la diagnostica, alle cosiddette grandi attrezzature (quindici negli ultimi due anni: 4 ecotomografi, 1 angiografo, 6 mammografi, 3 tac e un sistema radiologico fisso) si sono aggiunte una risonanza magnetica (1,5 milioni con 400mila euro a carico dell’Asp per installazione), una Tac (900mila euro con 365 a carico Asp) e un telecomandato digitale per esami di pronto soccorso (200mila euro) al Guzzardi di Vittoria e un acceleratore lineare all’Ompa di Ragusa (6,6 milioni) che ha reso necessari dei lavori strutturali; serva alla radioterapia oncologica ed è uno strumento all’avanguardia. Fin qui strutture e infrastrutture.
Medici in dotazione organica e medici in servizio: ne mancano 200
Manca un terzo dei medici, un dramma nazionale, evidentemente anche per il poco appeal della sanità pubblica, anche dal punto di vista economico e seppure i concorsi siano banditi, ricoprire le posizioni, non è così semplice. Si tagliano i servizi? Non si può fare e, oltretutto, con i dettami sull’abbattimento delle liste di attesa ci sono invece delle turnazioni serrate. Un turno anche di notte e di domenica, per la diagnostica per immagini.
Basta? No. Prendiamo un dato abbastanza esemplificativo: dal 1 gennaio del 2025 sono stati attivati 2642 percorsi di tutela. Il percorso di tutela è una sorta di richiesta che l’utente fa, quando la prenotazione al cup di un esame, non rispetta la tempistica del medico curante (per esempio un esame urgente che deve essere effettuato entro 10 giorni e viene assegnato dopo 6 mesi). Con il percorso di tutela viene valutata la richiesta e l’utente viene indirizzato, se non c’è disponibilità in struttura pubblica, a una struttura privata.
Torniamo ai numeri: delle 2642, ben 922 sono state ritenute inappropriate e 70 sono state rifiutate dall’utente. Rifiutate dall’utente: perché capita che nonostante la richiesta di un esame urgente, l’utente contattato per riprogrammare l’esame con l’urgenza richiesta, rifiuti perché ha altri impegni. Quasi mille richieste inappropriate, significa, anche, che non avevano per esempio la effettiva urgenza indicata.
Le liste di attesa, verrebbe da pensare, sono quindi una responsabilità collettiva se, per citare quando dichiara il manager dell’Asp, Pino Drago in conferenza stampa, nella diagnostica in gastroenterologia, l’80 per cento degli esami urgenti, urgente non era. Responsabilità collettiva perché un urgenza “finta” sottrae il posto ad una urgenza vera e si alimentano inutili liste di attesa.
La riorganizzazione della Sanità
Chi pensa di poter trovare tutti i reparti per ogni disciplina in tutti gli ospedali, resterà deluso. Non ci saranno duplicazioni, o meglio la riorganizzazione punterà ad una specializzazione sempre maggiore e più funzionale dei servizi offerti. Ragusa perderà dei posti letto? Rispetto allo scorso anno, no. Così viene detto in conferenza stampa. Con il personale in servizio, soprattutto nel vulnus dei pronto soccorso si cercheranno soluzioni per un impiego migliore ma resta sempre la mancanza di un terzo dei medici.
La situazione dei pronto soccorsi
Sui 47 medici in dotazione organica, ce ne sono 16 a tempo indeterminato, 20 in servizio per 8 ore settimanali, 6 libero professionisti neolaureati (che possono essere impegnati al massimo per 38 ore), 9 libero professionisti “specializzati” (anche loro massimo 38 ore) e 3 pensionati (massimo 38 ore). Nella distribuzione, l’astanteria di Ragusa ne conta complessivamente 16 (su 17 in dotazione e con 7 a tempo indeterminato), quella di Vittoria ne conta 24 (su 17 in dotazione e con 4 a tempo indeterminato), e il pronto soccorso di Modica ne conta 17 (su 13 in dotazione e con 5 a tempo indeterminato). E da questo discorso lasciamo fuori le guardie mediche e i pte che comunque hanno bisogno di personale.
Torniamo agli ospedali. Quanti sono stati gli interventi nel triage? Complessivamente 83.491: solo 1.839 in codice rosso (560 Ragusa, 542 Modica, 737 Vittoria), 6.051 in codice arancio (2.022 Ragusa, 2.045 Modica, 1.984 Vittoria), 23.295 in codice azzurro, ovvero con urgenze differibili che richiedono cure non immediate (7.141 Ragusa, 7.779 Modica, 8.375 Vittoria). I numeri salgono per il codice verde, bassa priorità: gli accessi al pronto soccorso sono stati 50.477 (15.612 Ragusa, 13.635 Modica, 21.230 Vittoria). Nessuna urgenza con il codice bianco che ha registrato 1.826 accessi (279 Ragusa, 295 Modica, 1.252 Vittoria). La piena funzionalità della “case di comunità” una sorta di poliambulatorio che verrà gestito dai medici di famiglia, potrebbe decongestionare i pronto soccorsi ma torna il discorso della responsabilità collettiva.
Ultimi dati: i posti di osservazione breve, sono in fase di completamento in ogni pronto soccorso e tra gennaio e marzo 2026 Vittoria avrà 10 posti di terapia intensiva, 8 per Modica e 17 per Ragusa oltre ad altri 7 di terapia sub intensiva.
Dagli oltre 6,4 milioni di euro recuperati da iva e irap per versamenti in più, fatti dall’azienda, tre dei quali già riconosciuti e nel bilancio 2025, la destinazione a nuovi servizi e al potenziamento dei servizi già esistenti
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