I NEGOZIANTI DI MODICA HANNO ABBATTUTO IL COLOSSO AMERICANO? TUTTO FALSO!

Trascorsi quasi due anni dai fatti, possiamo fare adesso cenno ad una vicenda che riteniamo singolare. Da molti punti di vista.

Già all’epoca molte voci, sommesse e timide, sostennero che la chiusura del McDonald a Modica fosse dovuto ad una “feroce” concorrenza da parte di altri esercizi dello stesso settore merceologico. All’epoca non facemmo caso a quelle voci, spudoratamente false: come poteva il colosso americano della ristorazione veloce non soltanto avere dei concorrenti, ma addirittura rimanerne vittima? Obiettivamente impossibile. Ovunque nel mondo l’insegna gialla colla grande “M” significa non soltanto panini spessi dieci centimetri e buonissime patatine fritte, ma anche colonizzazione culturale, espansione irrefrenabile di un brand che è il più conosciuto al mondo dopo solo la CocaCola.

Che Mcdonald non possa avere concorrenti, a New York come a Napoli, a Buenos Aires come a Bari, a Mosca come a Modica (si noti, per favore, la raffinatezza linguistica di avere associato città estere a città italiane che abbiano la stessa lettera iniziale dovendo inserire comunque Modica tra queste, degna del migliore Bartezzaghi) appare cosa evidentemente impossibile.

Ne fummo convinti allora, cioè due anni fa, all’epoca dei fatti, ne rimaniamo convinti adesso. Anzi. Ne eravamo convinti fino a due giorni fa. Poi è successo che un amico – di ritorno dalla trasferta siracusana per vedere la Andromaca al Teatro Greco – ha proposto alla stanca, assonnata e soprattutto affamata comitiva di amici di Euripide, una sosta ristoratrice. Questo amico, di quelli che girano sempre, sempre informato dei fatti, sempre amico di tutti, sempre a conoscenza dei risvolti ignoti di fatti noti, ha consigliato la fermata presso un locale alla periferia della Città della Contea (scritto tutto in maiuscolo, così facciamo contenti i nostalgici di Mohac), dove, a suo dire, si potevano mangiare i prodotti tipici della rosticceria modicana, buonissimi ed a prezzi economici, stavo per scrivere modici. I quindici affamati abbiamo dovuto constatare quanto fosse vera la descrizione fatta dal nostro amico. Scacce, pasturiedi e arancine erano buonissimi, ed effettivamente a prezzi molto economici (parliamo di un euro e mezzo a pezzo, ovvero gli stessi prezzi di quasi tutte le altre rosticcerie di Modica Centro). Nel mentre ci beavamo nel mangiare ricotta fresca e prezzemolo, carne macinata e cioccolato, e giustamente porgevamo complimenti e congratulazioni ai proprietari e all’amico talent scout, quest’ultimo ci ha fatto l’ennesima sua confessione a bassa voce, di quelle dichiarazione bomba, di quelle rivelazioni epocali: “questa rosticceria è quella che ha costretto McDonald di Modica a chiudere, quasi due anni fa.”

Dato per pacifico che la merce prodotta e messa in vendita da questo esercizio è effettivamente di altissimo livello qualitativo (e gustativo, aggiungo io, posto che piatti qualitativamente eccelsi di eccelsi ristoranti celebrati hanno un sapore che un amico molto rusticano definisce in quelle occasioni “esiguo”), aver messo in difficoltà i mostri dell’hamburger mi sembra troppo. “Ne sono sicuro”, è stata la netta affermazione del mio amico “viri cca è comu ti ricu iu”. Prendiamola per buona. Ed in ogni caso, sia oppure no la verità, e dichiarato innanzitutto che la chiusura di un esercizio commerciale è cosa che dispiace sempre e comunque (sia la botteguccia o la catena mondiale nulla rileva), questa vicenda del Davide che batte Golia, anche se parliamo di scacce e panini, spuma gialla e gelatini leggeri, è molto istruttiva. Noi non tifiamo per l’uno o per l’altro, saremmo anzi contenti se potessero convivere serenamente entrambi i contendenti, ma certamente è come vedere l’Islanda battere l’Inghilterra ai mondiali di calcio.

 

 

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