È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
I LAVORATORI DEL SERVIZIO IDRICO ESTROMESSI E ALCUNE COSE CHE IL CONSIGLIERE M5S SPADOLA FORSE NON SA
23 Giu 2016 07:38
“Nessuna volontà di mistificare. Ma, anzi, proprio per onore della verità, intendiamo controreplicare al consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, Filippo Spadola, a proposito delle problematiche con cui stanno facendo i conti i sei lavoratori un tempo del servizio idrico che, nel dicembre scorso, non sono stati riassorbiti dalla nuova ditta, con buona pace della clausola di salvaguardia che ora è stata approvata in seno al civico consesso. Circostanza che ha il sapore di una beffa”. Così il segretario territoriale della Fisascat-Cisl, Salvatore Scannavino, che sulla delicata vicenda torna a dire la sua, stavolta assieme a Giuseppe Cappello, reggente il settore terziario dell’Ugl Ragusa. “Il consigliere Spadola, contro cui non polemizziamo ma che forse non ben conosce la materia – aggiungono i sindacalisti – ha dimenticato che l’articolo 173 del decreto legislativo 152/2006 impedisce ai sei esclusi, almeno finora, di potere usufruire del passaggio diretto e immediato al nuovo gestore, in questo caso l’Ato idrico. Il consigliere Spadola, inoltre, non ricorda che il protocollo sottoscritto il 24 dicembre scorso contemplava l’impegno dell’Amministrazione comunale a monitorare il passaggio, facendo il possibile affinché tutti i dipendenti potessero transitare nella nuova cooperativa. Naturalmente nulla di tutto questo è accaduto. E naturalmente non capiamo a chi dovremmo rivolgerci per esprimere le nostre lagnanze se non proprio all’Amministrazione comunale. E’ vero che i sei lavoratori, grazie a una iniziativa della coop che gestisce il servizio, di concerto con la Giunta municipale, hanno ottenuto la possibilità di espletare, almeno per ora, un’altra attività lavorativa. Se però per il consigliere Spadola non è un problema che dopo vent’anni di conduzione di impianti idrici, queste sei persone siano state destinate ad altre mansioni, chiaramente inferiori e di parecchio, per noi del sindacato lo è. A maggior ragione se si considera che, in questo modo, i dipendenti in questione perderanno l’occasione di transitare nell’Ato idrico. Non vogliamo mettere in dubbio che l’assessore al ramo si sia speso più volte, convocando tavoli e cercando di individuare la migliore soluzione. Ma le risposte attese non sono, purtroppo, arrivate. E ci dispiace sottolineare che l’avevamo detto e previsto. Più volte era stata ventilata, da parte nostra, questa catastrofe dei licenziamenti che puntualmente si è avverata, mentre dall’altra parte si spingeva per un bando che avrebbe dovuto essere rivoluzionario, con l’arrivo di chissà chi per la gestione del servizio. Di fatto poco o nulla è cambiato rispetto al passato. Solo costi aggiuntivi per la collettività e meno lavoratori impiegati. Era questa la rivoluzione che ci si attendeva? Inoltre, nel protocollo stipulato, l’Amministrazione aveva assunto un preciso impegno sull’utilizzo delle risorse economiche (il cosiddetto “quinto d’obbligo”) derivanti dal ribasso d’asta che avrebbero potuto essere utilizzate per il riassorbimento dei dipendenti inizialmente estromessi, magari con le stesse mansioni. Circostanza che, purtroppo, ad oggi, non si è ancora verificata”.
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