È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
I GIOVANI NON SANNO PIÙ MERAVIGLIARSI, COMMUOVERSI, RALLEGRARSI
04 Feb 2016 19:55
Viviamo in un´era di grandi innovazioni scientifiche e tecnologiche in cui si assiste ad una grave perdita dei valori e degli ideali, oltre che ad una grave inaridimento delle coscienze. I ragazzi sono emotivamente apatici, indifferenti di fronte agli eventi e alle azioni che si compiono. Spesso, essi esprimono il loro malessere con la violenza, l´aggressivitá e intraprendendo strade sbagliate. La nuova generazione è condizionata da una realtá in cui non é importante ”essere” ma “apparire”. Quotidianamente i messaggi pubblicitari offrono il mito della bellezza esteriore e della ricchezza, per cui prevalgono l´esibizionismo, la competizione, l´invidia, il materialismo.
Questi miti ai giovani appaiono come gli unici strumenti per raggiungere la felicitá e, pur di raggiungerli, essi sono disposti a tutto.
I giovani non dialogano se non attraverso gli strumenti tecnologici. E’ vero, la tecnologia, ha fatto passi da gigante e facilita sempre piú la comunicazione tra le persone, ma non arricchisce i rapporti umani; comunicare non basta, bisogna anche” vivere“. Purtroppo, i giovani sono sempre piú coinvolti e fanno un uso sbagliato dei social network, che generano in loro un senso di solitudine, di dipendenza e di crisi emotiva.
Spesso i genitori per colmare il vuoto affettivo, “premiano” i figli con l’acquisto di strumenti tecnologici di vario tipo.
I ragazzi non sanno piú meravigliarsi, commuoversi, rallegrarsi…
Ai giovani manca una preparazione alla vita e ció é dovuto al fatto che essi non hanno punti di riferimento a cui aggrapparsi. La famiglia ha perso il loro ruolo educativo, dando un brutto esempio ai giovani.
Spesso, infatti, la Famiglia, non é piú unita e i giovani non credono piú nel valore del matrimonio. Non esistono quasi piú genitori autoritari; madri e padri incapaci di insegnare regole ai figli, per paura delle loro reazioni emotive, per cui nasce un´eccessiva complicitá e perdita dei ruoli.
Bisogna che la famiglia cambi, eviti di dare cattivi esempi ed aiuti i giovani a “vivere intensamente”, ad amare la vita e li educhi alle emozioni.
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Francesco Chirco 2BS
Docente responsabile :Giovanna Lo Grasso
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