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I forestali tornano a protestare. Sabato sit-in in Prefettura
25 Ott 2017 13:10
Una vasta raccolta firme a sostegno delle proposte della FAI e della CISL per un patto generazionale che salvaguardi i giovani, assicuri il turnover, rilanci la produttività e dia garanzie di una pensione dignitosa e serena a chi esce dal mercato del lavoro.
Si parte sabato prossimo con i sit in organizzati davanti alle Prefetture di Ragusa e Siracusa alla presenza dei lavoratori e dei delegati all’interno delle aziende.
Una vertenza aperta su scala nazionale che, in Sicilia e nel territorio del sud est siciliano, riveste ancora più valore alla luce delle difficoltà vissute dall’intero settore agro-alimentare e della forestazione.
Si chiedono più tutele per chi perde l’impiego, meno tasse sul lavoro e buste paga più pesanti, riduzione dell’età e dei contributi per il diritto alla pensione, l’innalzamento delle retribuzione dei contratti occasionali, la piena attuazione della legge sul caporalato.
*«Sono richieste che si aggiungono a quelle peculiari di questo territorio* – aggiungono Paolo Sanzaro, segretario generale della UST Ragusa Siracusa, e Sergio Cutrale, segretario generale della FAI territoriale – *Su tutte la vicenda che riguarda i quasi 2400 forestali di Ragusa e Siracusa che da sedici anni sono in attesa del rinnovo del contratto integrativo regionale. *
*L’ipotesi di accordo è stata presentata ed è al vaglio delle parti. Resta prioritaria, comunque, la salvaguardia occupazionale di centinaia di famiglie che da questo comparto attingono le loro economie.*
*Un settore, purtroppo, al centro di un tiro al bersaglio di chi vuole spaccare il fronte dei lavoratori e, ancora peggio, dei cittadini di diverse regioni. *
*Un gioco al massacro* – aggiungono ancora Sanzaro e Cutrale – *non più accettabile. Se entriamo nel merito della questione, prendendo ad esempio i numeri dei forestali presenti a Sortino, paese messo alla gogna nazionale da una trasmissione televisiva, possiamo vedere che, su 320 lavoratori impegnati, soltanto 12 sono quelli a tempo indeterminato.*
*Tutto il resto, con quel che ne compete, sono distribuiti tra 78 giornate, 100 giornate e 151 giornate. Numeri che evidenziano una difficoltà economica assodata per queste famiglie che, nel migliore dei casi, percepiscono non più di 8 mila euro all’anno.*
*Una media che, per i ben pensanti, diventa ridicola se consideriamo che ogni 5 lavoratori forestali a tempo determinato corrispondono, economicamente, ad uno solo a tempo indeterminato.*
*Questo settore, strategico per il nostro territorio – *concludono i due segretari* – ha bisogno di azioni politiche certe e programmatiche. Soltanto questo potrà evitare che il comparto diventi campo di “divisioni” o disinformazioni sociali varie.»*
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