I DEPUTATI REGIONALI LAMENTANO IL RITARDO DEL PAGAMENTO DEGLI STIPENDI, L’ASSOCIAZIONE ORIZZONTE REPLICA: “CI VUOLE CORAGGIO PER SOLLEVARE BATTAGLIE INDECENTI COME QUESTA”

Il presidente dell’Ars Cascio ha in questi ultimi giorni accusato l’Assessore Armaio di trattare i deputati regionali peggio dei fornitori per via di un leggero ritardo nel pagamento dei loro stipendi. Stessa storia per Totò Cordaro, vicecapogruppo del Pid, il quale ritiene sia incomprensibile che gli assessori, non eletti, ricevano puntualmente gli stipendi e le loro indennità mentre i parlamentari no: affermazioni intollerabili per l’Associazione Orizzonte che accusa i parlamentari regionali di non avere alcun rispetto dei Siciliani dimostrando la loro insensibilità e il loro allontanamento dalla realtà vera.

Le famiglie infatti non arrivano a fine mese, le aziende chiudono, le casse integrazioni si gonfiano, gruppi consistenti di persone non ricevono gli stipendi, e non di certo, tredicimila euro, le persone hanno difficoltà a farsi  curare, il fenomeno emigratorio dei nostri giovani è in continuo aumento e le povertà sono in netto aumento: situazione che è sotto gli occhi di tutti tranne, evidentemente, sotto quelli della classe dirigente che, quotidianamente, dimostra di essere lontana anni luce dai problemi veri dell’Isola e di chi l’abita.

Orizzonte chiede a questo punto a Cascio, che rappresenta l’intero arco istituzionale dell’assemblea regionale, che fine abbia fatto la proposta di emendamento dell’Onorevole Minardo sulla riduzione degli stipendi dei deputati del quaranta per cento: “Avevamo ragione noi che pensavamo che la destinazione di quell’emendamento era quella di impolverarsi dentro, come immaginavamo, dentro un cassetto di un ufficio di qualche stanza dispersa. Ridurre del 40% gli stipendi dei parlamentari regionali significherebbe recuperare otto milioni e cinquecento mila euro da destinare ad altri settori ben più importanti oltre che lanciare un messaggio di esempio, di giustizia e di equità . Non possiamo consentire  più a nessuno, benchè meno a chi veramente potrebbe cambiare le cose, cioè i deputati, di utilizzare determinate tematiche, in maniera strumentale e demagogica, alle spalle dei Siciliani. Abbiano almeno la decenza di utilizzare lo strumento del silenzio.”

 

 

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