“I CITTADINI SEMPRE PIU’ LONTANI DA POLITICA E ISTITUZIONI ANCHE IL COMMERCIALISTA DEVE RIVEDERE IL PROPRIO RUOLO”

I commercialisti devono rivedere il proprio ruolo. Prendendo spunto anche dall’approvazione della legge sulle professioni non ordinistiche. Occupandosi non più solo di bilanci o di problemi di carattere fiscale ma lanciando proposte concrete per risollevare le sorti del Paese. Lo ha detto Marco Cuchel, presidente dell’Associazione nazionale commercialisti, aprendo, questa mattina a Ragusa, i lavori del convegno nazionale sul tema “Economia ed etica 2009/2012: dalla crisi finanziaria alla crisi di sistema”, promosso con il sostegno dell’Associazione commercialisti iblei di Ragusa, presieduta da Antonietta Laterra, dell’Associazione commercialisti della provincia di Siracusa, presieduta da Marco Geraci, e della consigliera nazionale Anc Rosa Anna Paolino. “Abbiamo scelto questo argomento – ha detto Cuchel – perché ci sembrava attuale considerato che il perdurare della crisi economica si sta caratterizzando sempre più per la mancanza di valori. I vari scandali che accadono in questo periodo ne sono la riprova. Da parte dei cittadini c’è un distacco sempre maggiore nei confronti del mondo politico e istituzionale proprio per il verificarsi di determinati eventi deplorevoli. Il ruolo del professionista all’interno del mondo economico deve essere quindi ripensato”. In questo senso il presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Ragusa, Daniele Manenti, ha posto l’accento sulla necessità del rispetto delle regole. “Anche noi lanciamo le nostre proposte – ha detto – per salvare il Paese. Quali? Una drastica riduzione della spesa pubblica, una riduzione delle aliquote fiscali ponendo al centro le imprese e i cittadini. Grande attenzione, poi, al contrasto all’evasione fiscale e allo spreco delle risorse pubbliche”. Tra gli interventi di saluto quelli del viceprefetto vicario di Ragusa, Maria Rita Cocciufa, del deputato regionale Orazio Ragusa, e del vicepresidente dell’Ordine dei commercialisti di Siracusa, Antonino Trommino.

Nel corso della tavola rotonda su “Il quadro socio economico”, coordinata dalla giornalista di “Italia Oggi” Simona D’Alessio, il vicepresidente regionale dell’Associazione nazionale comuni d’Italia, Paolo Amenta, ha espresso perplessità per “l’utilizzo di strumenti che impediscono agli enti locali di potere utilizzare al meglio le poche risorse a disposizione”. Amenta ha criticato con forza le limitazioni imposte dal Patto di stabilità chiedendone una rivisitazione. Il deputato nazionale Marco Causi, componente della commissione Finanze, ha invece messo in luce come “il problema principale della politica, in questi ultimi anni, sia stato quello di non riuscire a dire la verità. La verità –  aggiunto – purtroppo è amara. Rimaniamo in una crisi profonda. Da cui non usciremo se non ci doteremo di una classe dirigente credibile e se l’Europa non modificherà le proprie politiche di crescita economica”. Per il senatore Roberto Centaro, vicepresidente della commissione Giustizia, “la questione nodale è quella di rendere il Meridione più appetibile per gli investimenti. Negli ultimi anni qualche passo in avanti con le infrastrutture, soprattutto in Sicilia (Catania-Siracusa, Messina-Palermo, aeroporto di Comiso) è stato fatto. Ma è chiaro che ancora non basta”. Vincenzo Perricone, responsabile del segmento Small business Area Sicilia della Banca Intesa San Paolo, ha chiarito il punto di vista degli istituti di credito. “Noi vogliamo essere presenti – ha detto – abbiamo avviato un’attività di collaborazione con le associazioni di categoria, con tutti i consorzi fidi e con l’anima della consulenza che sono i dottori commercialisti. Abbiamo chiuso un accordo con loro perché riteniamo siano il vero polso del territorio. Nelle banche ci teniamo disponibili a mettere in gioco le nostre forze, consigliando le strade migliori per superare questo momento di crisi soprattutto in un territorio dove il terziario la fa da riferimento”. Quindi Paolo Saltarelli, presidente della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri, ha voluto aggiungere che “l’augurio è di venire fuori al più presto da questa crisi economica e finanziaria. Per quanto ci riguarda siamo in attesa dell’approvazione, da parte dei ministeri, di una riforma che abbiamo varato a novembre e che è chiamata a riequilibrare i conti oltre a fornire una sostenibilità per un lunghissimo periodo, almeno cinquant’anni. Ma è chiaro che la ripresa di un’attività economica e professionale normale fornirebbe prospettive di tutt’altro tipo”.

 

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