È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
GUASTELLA E NICOSIA, PRUDENZA PER FAVORE
21 Mag 2011 17:28
Se io fossi non dico un dirigente nazionale del Partito Democratico o di Italia dei Valori o di Sel, ma semplicemente un candidato al consiglio comunale di Ragusa o di Vittoria, o ancor meno: un collaboratore dei candidati a sindaco del centrosinistra, Guastella a Ragusa e Nicosia a Vittoria, o meno ancora: se io fossi solo e soltanto un cittadino elettore del centrosinistra che mi accingo, da qui ad una settimana, a dare il mio consenso al programma di Guastella o di Nicosia, ed il mio voto ad un candidato consigliere del centrosinistra, allora, in quel caso, se io fossi in una di queste posizioni, mi sforzerei di chiamare alla prudenza i miei compagni di avventura.
Il fatto che a Milano Pisapia abbia battuto al primo turno Moratti non vuol dire che al ballottaggio non si possa verificare qualcosa di diverso. Specie se si tiene conto che Mister B può comprare tutto quello che vuole, se è vero che compra deputati e senatori come fossero pira e puma. E in ogni caso, se anche a Milano Pisapia dovesse alla fine spuntarla, è sempre bene fare pratica di prudenza. Per motivi diversi e tutti evidenti, uno dei quali salta subito all’occhio (a parte la necessaria e sempre gradita superstizione): se io fossi un elettore di centro, di idee moderate, incazzato o quantomeno annoiato da un ventennio di berlusconismo ormai fradicio e soprattutto squallido, allora avrei certamente in mente di cambiare, di passare al centrosinistra, guarderei bene a chi voglio dare la mia fiducia. Se a sinistra dovessi riscontrare solo – o quantomeno in gran parte – brave persone che hanno voglia di impegnarsi spendendosi e non spendendo, sarei contento della mia scelta. Se, al contrario, dovessi osservare gli esagitati (che non mancano né a destra né a sinistra) che ancora al primo turno festeggiano una vittoria che per il momento è solo a metà, allora rifletterei tanto sulla mia prossima mossa. Ancora di più rifletterei davanti ad uomini e donne del centrosinistra (e a Ragusa Hicsuntleones ne ha incontrati non pochi, anche se, per fortuna di Sergio Guastella, facilmente riconoscibili e quindi anche emarginabili) che hanno accumulato in questi anni un forte e ponderoso livore verso la parte avversa (in parte giustificabile, se si pensa che chi sta a destra la pensa sempre come Previti nel 1994, quando serenamente dichiarò “non faremo prigionieri”) e adesso vogliono “vendicarsi”, attendendo una vittoria che è in ritardo di dieci anni sulla Storia. Quel livore, se anche comprensibile, non deve, ripeto non deve essere espresso manifestamente, non si deve assolutamente considerare il gruppo dipasqualiano in difficoltà (anche ammesso che l’uscente sia in chiare difficoltà nel chiedere il voto non solo dopo i fatti di Milano, ma soprattutto dopo l’ultimo terribile semestre del premier al quale, volenti o nolenti, si rifanno gli amici del centrodestra). Gli avversari, in politica, sono sempre e soltanto tali, non debbono essere considerati “nemici”, anche se a destra la si pensa in maniera completamente diversa. La differenza consiste proprio in questo, almeno agli occhi dell’elettore moderato che però, in termini percentuali, fa la vera differenza, certamente a Ragusa, dove lo scarto tra Dipasquale e Guastella si è progressivamente ridotto in questi due mesi di campagna elettorale. Ma per fare il salto definitivo, per convincere qualche migliaio di ragusani – storicamente moderati, prudenti e in casi estremi addirittura politicamente bigotti – a prendere la tessera elettorale e mettere una bella X sul cognome dell’avvocato che rappresenta la sinistra cittadina, allora bisognerà stare attenti: non dare per già sconfitti avversari per nulla disarmati e ingenui, e soprattutto dare una quanto più chiara immagine di compostezza, di serietà, di moderazione che – tra l’altro – sono da sempre nelle corde di una formazione socialdemocratica europea. Gli estremismi, le rivoluzioni, quelle si faranno nei fatti, con una totale e radicale revisione della spese pubblica, per esempio, una totale e radicale revisione dell’impostazione urbanistica, per esempio, una totale e radicale revisione del modo di intendere i cittadini elettori, che sono “liberi”, anche e soprattutto dentro l’urna dove, è bene ricordarlo agli smemorati, non è possibile controllare il voto, a meno di non commettere un reato, molto grave secondo il codice penale.
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