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Guardia di Finanza, sequestrati beni per oltre 7,5 milioni a imprenditori. Anche a Ragusa
30 Giu 2021 10:56
I finanzieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito in tre regioni – Lombardia, Lazio e Sicilia – e in cinque provincie italiane – Brescia, Roma, Catania, Ragusa e Siracusa – un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale nei confronti di Antonio Paladino e Massimiliano Longo, su abitazioni, negozi, magazzini, fondi rustici e terreni agricoli, con i relativi fabbricati, oltre a un’autovettura di lusso, per un valore complessivo di circa 7,5 milioni di euro.
In particolare, spiega una nota delle fiamme gialle, i beni sono stati sequestrati perché acquistati da Paladino, presidente dell’associazione datoriale Confimed Italia, e da Longo, quale ‘dominus’ dello Studio Fla, utilizzando una parte dei profitti derivanti dall’avere promosso e organizzato un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, che annoverava tra le file professionisti e legali rappresentanti di società con sede in tutto il territorio nazionale.
La complessa attività delittuosa messa in piedi consisteva, infatti, nella “strumentalizzazione della possibilità data ai contribuenti di portare a compensazione dei propri debiti nei confronti dell’Amministrazione finanziaria, crediti relativi alla medesima tipologia di imposta maturati o maturandi in relazione a un diverso periodo”. L’associazione, quindi, si adoperava per consentire alle società o ai professionisti debitori dell’amministrazione finanziaria di effettuare l’acquisto, mediante accollo, di crediti vantati da parte di altre società nei confronti della medesima amministrazione ma derivanti da operazioni in tutto o in parte inesistenti verso il pagamento di una somma inferiore al loro valore nominale, in modo da consentire all’acquirente di compensare in tutto o in parte il proprio debito nei confronti dell’amministrazione finanziaria.
La somma pagata dalla società acquirente per il credito fittizio rappresentava, in tutto o in parte, il guadagno dell’associazione per delinquere. Paladino, Longo e i loro sodali, spiegano i finanzieri, in definitiva, “commercializzavano modelli di evasione fiscale, in base ai quali effettivi debiti tributari sono stati compensati con inesistenti crediti erariali, per 9,5 milioni di euro”. I professionisti hanno così integrato il reato di indebita compensazione di debiti tributari procurandosi un ingiusto profitto patrimoniale nonché il reato di truffa nei confronti degli imprenditori che avevano acquistato i crediti ignari della loro inesistenza e che, per tale ragione, sono stati costretti a corrispondere il dovuto all’Erario dopo aver versato ingenti somme di denaro all’organizzazione.
A seguito delle indagini patrimoniali svolte dal Nucleo Pef della guardia di finanza di Catania, è stato eseguito nelle tre regioni e nelle cinque provincie già menzionate il sequestro preventivo di: nove abitazioni a Catania; nove immobili destinati a negozi e magazzini, a Catania, Brescia e Roma; fondi rustici terreni agricoli, unitamente ai relativi fabbricati a uso abitativo, presenti a Carlentini e Ragusa; una Jaguar, modello F-Pace; quote di partecipazione in cinque società, aventi sede a Catania; disponibilità finanziarie su diversi conti correnti.
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