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GREENPEACE: ENTRO IL 2050 POSSIBILE IL 100% DELL’ENERGIA DA RINNOVABILI
23 Set 2015 18:18
Entro il 2050 sarà possibile soddisfare tutte le esigenze energetiche del pianeta da fonti rinnovabili: è questo l’obiettivo che Greenpeace auspica e cerca di dimostrare nel Report appena pubblicato «Energy Revolution 2015 – 100% renewable energy». Le argomentazioni non vertono soltanto sulle possibilità tecnologiche di attuazione ma dimostrano quanto conveniente sia intraprendere questa strategia per il futuro.
Se gli Stati si ponessero tale obiettivo Greenpeace ha calcolato che gli investimenti per raggiungere il 100% di rinnovabili sarebbe intorno ai 1000 miliardi di dollari, mentre il ritorno da mancato utilizzo delle risorse fossili si aggirerebbe intorno ai 1070 miliardi di dollari; tale strategia quindi si rivelerebbe virtuosa anche dal punto di vista del risparmio economico.
«Lo scenario Energy Revolution 2015 spiega inoltre che le rinnovabili creerebbero più posti di lavoro rispetto agli occupati nel settore dei combustibili fossili. La sola industria del solare produrrebbe più occupazione di quanto fa oggi quella del carbone, occupando 9,7 milioni di persone al 2030, più di dieci volte rispetto a quanto accade oggi. Nello stesso periodo i posti di lavoro nell’eolico potrebbero crescere fino 7,8 milioni. Anche gli obiettivi intermedi, da qui al 2030, sono altrettanto ambiziosi: entro quindici anni la quota di rinnovabili elettriche a livello mondiale potrebbe triplicare, passando dall’attuale 21% al 64%. Questo consentirebbe di diminuire le emissioni da 30 giga tonnellate annue a 20 giga tonnellate entro il 2030, anche tenendo conto del rapido sviluppo di nazioni come Brasile, Cina e India».
«I settori del solare e dell’eolico sono ormai sufficientemente maturi per poter competere a livello di costi con l’industria del carbone. Ed è molto probabile che entro il prossimo decennio supereranno quest’ultima anche in termini di occupazione e di energia fornita – spiega Sven Teske di Greenpeace, primo autore del rapporto – È responsabilità del settore dei combustibili fossili prepararsi ad affrontare questi cambiamenti. I governi, d’altra parte, devono gestire la dismissione del comparto dei combustibili fossili, già in atto e destinata a diventare sempre più rapida. Ogni ulteriore euro investito da governi e aziende in nuovi progetti legati alle fonti fossili è un investimento ad alto rischio, che potrebbe comportare perdite economiche».
«Vorrei invitare tutti quelli che dicono “non si può fare” a leggere questo rapporto – ha dichiarato Kumi Naidoo, direttore esecutivo di Greenpeace International – e riconoscere che una rivoluzione energetica per un futuro 100 per cento rinnovabile si può fare, si deve fare, e sarà un bene per tutti».
Con Questo Report Greenpeace vuole spronare i Governi a porsi tale obiettivo ed a discuterne seriamente alla prossima, imminente, Conferenza Onu sul Clima (COP21) che si svolgerà a Parigi a dicembre 2015.
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