GREENPEACE A POZZALLO DA LUNEDI’ PROSSIMO PER DIFFONDERE IL MESSAGGIO “ NO TRIVELLE NEL CANALE DI SICILIA”

Lunedì prossimo a Pozzallo gli ambientalisti di Greenpeace. Per continuare a diffondere un messaggio chiaro e forte: ”U mari nun si spirtusa”. Per dire anche in dialetto che le trivelle nel Canale di Sicilia rappresentano una violenza grave e imperdonabile. Nei confronti della natura e dell’uomo. Alla manifestazione, programmata  con la collaborazione della Lega Navale Italiana – Sezione di Pozzallo, presieduta dall’ing. Luigi Tussellino, parteciperanno il sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna, i primi cittadini del comprensorio, le autorità locali, cittadini comuni e numerosi bambini che saranno coinvolti in simpatiche attività ludico-illustrative. Da uno stand allestito in piazza delle Rimembranze sarà inoltre distribuito ricco materiale informativo. Da Pozzallo la barca a vela raggiungerà poi il porto di Catania. L’obiettivo degli ambientalisti è quello di ampliare il fronte della mobilitazione. Per denunciare i rischi della folle ricerca del petrolio nel Canale di Sicilia. L’appello, firmato dai rappresentanti delle istituzioni locali, verrà presentato a settembre al ministro dell’Ambiente Clini. Sempre più compatto da Palermo a Noto, fino a Lampedusa e Linosa, passando per Trapani, Licata, Gela, Scoglitti e Pozzallo, il fronte del “No trivelle in mare”. Secondo il rapporto annuale di Greenpeace esistono nel Canale di Sicilia 33 pozzi di petrolio attivi, mentre al Ministero dello Sviluppo Economico sarebbero state avanzate altre undici richieste di permessi di ricerca. Mare chiuso il Mediterraneo è ricco di biodiversità ed è fonte di ricchezza e di sostentamento per 21 paesi che si affacciano su questo bacino. Pesca e turismo rappresentano lavoro e sviluppo per milioni di persone. Lavoro pulito. Messo a rischio da logiche perverse di sfruttamento che vanno bandite. In caso di incidente ad una piattaforma petrolifera i danni sarebbero irreparabili. Nel Canale di Sicilia opera il 40% della flotta da pesca regionale che produce il 17% di ricavi nazionali per il settore, mentre l’insieme delle province che si affacciano sul Canale assorbe circa il 38,6% del flusso di presenze turistiche regionali, con il 35% degli occupati presso strutture ricettive e ristoranti. Inaccettabili dunque i rischi creati dalle perforazioni off-shore per l’ambiente, l’economia e per il benessere delle popolazioni che vivono sulla costa.

“Se vuoi coltivare la pace, custodisci il Creato”. Questo il messaggio di Benedetto XVI per la Celebrazione della Giornata Mondiale della Pace 2010 – in cui il papa ci ricorda che la salvaguardia del Creato, diventa oggi essenziale per la pacifica convivenza dell’umanità. Se, infatti, a causa della crudeltà dell’uomo sull’uomo, numerose sono le minacce che incombono sulla pace e sull’autentico sviluppo umano integrale – guerre, conflitti internazionali e regionali, atti terroristici e violazioni dei diritti umani -, non meno preoccupanti sono le minacce originate dalla noncuranza – se non addirittura dall’abuso – nei confronti della terra e dei beni naturali che Dio ha elargito. Per tale motivo è indispensabile che l’umanità rinnovi e rafforzi “quell’alleanza tra essere umano e ambiente, che deve essere specchio dell’amore creatore di Dio”.

 

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