È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
GRAZIE,PADRE LA PORTA
10 Mar 2016 08:59
Te ne sei andato ieri in silenzio,servo buono e fedele. Sacerdote di Dio dal cuore grande e generoso hai tessuto la tela della nostra vita e dei nostri figli in modo umile,semplice ma profondo. Sei stato con noi nella buona e nella cattiva salute,nella grazia e nel perdono. Hai servito con dolcezza e parresia la società ragusana nei suoi bisogni e nelle sue strutture di bene, evangelizzando e testimoniando per amore, con un eroico impegno quotidiano,un cammino di fede e di carità nelle strade del Quartiere e nelle ferite del tuo popolo. Tu sei appartenuto realmente e visibilmente a tutti noi : uomini, donne e ragazzi,cittadini ed immigrati,santi e peccatori sulle strade di Emmaus. Dapprima a Santa Maria,dove abitavi con la tua bella famiglia patriarcale,poi al “Salvatore” dove da giovane sacerdote animavi e formavi il cuore dei giovani più con la virtù della pazienza che con le prediche e i rimproveri,ed infine qui a “S. Giuliano Eymard” dove erano tornate per le vie le processioni eucaristiche e gli altarini pieni di fiori …. e i canti antichi dei battezzati. Avevi ricevuto una eredità pastorale da Padre Giovanni Leggio e la avevi continuata unendo sul piano della Missione Evangelica nova et vetera.Per i Sacerdoti di prima e per quelli come Padre La Porta la pastorale era un impegno a tempo pieno,caratterizzato da autentica vocazione cristiana e spirito di vero servizio. Si può dire che si alzavano presto a pregare,a confessare,a celebrare la S.Messa e i sacramenti e a fare la volontà di Dio nell’incontro dei poveri e dei disperati e al tramonto non finivano perché la sera aprivano le associazioni giovanili cattolici,una specie di Oratorio. Bisogna considerare il contesto civile e sociale di ieri e di oggi per capire l’immersione coinvolgente dei Sacerdoti e dei parroci sul piano del lavoro pastorale a tempo pieno. La religione accompagnava la vita sociale e istituzionale ed era attraverso la loro evangelizzazione presente nei momenti e negli eventi anche istituzionali. La nostra città di Ragusa si è profondamente trasformata sia nel corpo geografico che nell’anima cristiana.La zona grigia e i ghetti di indifferenza e di anomia umana e religiosa si sono allargati; si è diffusa a macchia d’olio la contraddizione e il mal di vivere fra i giovani e dentro i quartieri; è emersa dalle difficoltà sociali e dalla incredulità carsica la patologia e la devianza….. RAGUSA una città in piena transizione economica,sociale e spirituale trasferiva le sue contraddizioni,le sue disuguaglianze e i suoi acuti drammi dal centro storico alle periferie dei quartieri dentro le famiglie e i mondi vitali (Scuola,Cultura,tempo libero…)Padre Vincenzo La Porta senza risparmiarsi era immerso in questo contesto di problemi e di condivisione e vi portava sempre saggezza,rispetto e sobria misura. Aveva uno stile sacerdotale e pastorale signorile e squisito. Era paziente seminatore e saggio pastore delle anime. Era stato chiamato per questi sue doti e per la sua bella preparazione e la capacità aggiornamento a dirigere l’ufficio catechistico,la formazione degli insegnanti di Religione e le attività connesse di gestione sociale della Scuola con gli Organi collegiali. Ha vissuto a pieni polmoni spirituali il tempo della incomprensione e della secolarizzazione della Diocesi e della provincia. Apparteneva alla schiera dei miti ed umili di cuore,alla sequela sacerdotale più vicina al Cristo Sofferente e Amante.Solo Gesù ha conosciuto il suo cuore e le sue ore discrete e silenziose di opere di bene.Sereno e gioioso ha portato per oltre 50 anni il peso della Croce Gloriosa custodendo il deposito della FEDE e amministrando i sacramenti della Divina Misericordia. A Lui bisogna rendere GRAZIE perché è vissuto per noi,per il popolo ragusano indossando dalla mattina alla sera la veste bianca del Sacerdote buono e fedele, pronto a servire e a perdonare, ricostruendo qui in Contrada Petrulli un piccolo mondo antico di fraternità operosa e di adorazione militante di GESU’ EUCARISTIA,Iddio che piange e che consola,Il Creatore, il liberatore e Redentore sino all’ultimo istante della sua bella vita.
Luciano Nicastro
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