GRANDE PARTECIPAZIONE ALLA “GIORNATA DELLA MEMORIA E DELLA LEGALITÀ”

“Il primo impegno per un mondo libero è la capacità di pensare in modo autonomo e cosciente”, questa l’esortazione del Vescovo di Ragusa Paolo Urso, arrivata a conclusione della manifestazione che giovedì mattina ha invaso le vie cittadine in nome della memoria e della legalità. Un palco, quello di piazza San Giovanni, gremito da autorevoli personalità civili e militari. 

“Se volete incidere in questo mondo – ha affermato il Vescovo – dovete fare fruttare le vostre riflessioni e le vostre idee. Solo se esse saranno ricche di parole vissute, sentite e ben calibrate avranno la forza di cambiare la società in modo positivo”.

La manifestazione caratterizzata anche dalla dolorosa testimonianza di Rosalinda Ottone, la quale ha ribadito alle autorità la richiesta di riconoscere il fratello Salvo, ucciso a Vittoria nel 1999 nel corso di una sparatoria all’interno di un bar, come vittima della mafia.

La “Giornata in memoria delle vittime della mafia”, manifestazione nazionale organizzata da Libera e giunta alla XVIII edizione, si è confermata nel capolougo ibleo come un momento di aggregazione giovanile grazie all’impegno della Consulta degli studenti, ma anche da gruppi indipendenti come Youpolis, associazione Orizzonte, Generazione zero, Il Clandestino, il gruppo Scout appartenente ad Agesci e il collettivo “Il grido”. 

Il corteo, evidenziato da un lungo drappo tricolore portato a turno dai ragazzi, è partito da piazza Zama per attraversare le vie del centro fino a giungere ai piedi della Cattedrale. Una manifestazione che puntualmente si ripete il 21 marzo, con l’inizio della primavera, per riflettere sui valori della legalità. Significativi gli interventi del Prefetto di Ragusa Annunziato Vardè, del Questore Giuseppe Gammino, del Commissario alla Provincia Giovanni Scarso, dei vertici del comparto imprenditoriale e sindacale.

 

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