Gli stranieri che vivono nel ragusano trasferiscono oltre 30 milioni di euro ai loro cari in Patria

di Antonio Casa: Aumentano le rimesse degli stranieri che vivono e lavorano nel ragusano. Secondo i dati della Banca d’Italia, nel 2021 hanno superato i 30 milioni e mezzo, contro i quasi 26 milioni dell’anno precedente, primo anno della pandemia mondiale. Segno inequivocabile che in questo periodo non si è attenuato il sostegno finanziario alle famiglie e ai parenti rimasti in patria.
Lo scorso anno, le rimesse degli immigrati in Italia hanno superato i 7,7 miliardi di euro, poco meno di un miliardo in più rispetto all’anno precedente.
Nel ragusano, la comunità tunisina è quella che nel 2021 ha trasferito maggiore denaro nel Paese d’origine: poco più di 6 milioni, due in più rispetto all’anno precedente. Sono seguiti i rumeni con 5,3 milioni, circa 800 mila euro in meno rispetto al 2020. Al terzo posto si piazza la comunità bengalese, che lo scorso anno è riuscita a inviare quasi 3 milioni di euro in Bangladesh.
In ordine di denaro trasferito dalla provincia di Ragusa, seguono i cittadini di Albania (2,3 mln €), Senegal (1,9 mln €), Marocco (1,7 mln €), Gambia (1,3 mln €), India (quasi 1,2 mln €), Pakistan (938mila euro) e Nigeria (586mila euro).
È possibile incrociare i dati Banca d’Italia sulle rimesse con quelli dell’Istat sugli stranieri residenti per province “mittenti” e per paesi “destinatari” dei flussi di denaro. La rilevazione della Banca d’Italia fornisce il dato dei trasferimenti attraverso i canali ufficiali (banche, uffici postali e agenzie autorizzate al trasferimento di moneta); per avere un quadro completo vi andrebbero aggiunti quelli per le vie informali, non quantificabili con precisione, come per esempio i periodici viaggi nei rispettivi Paesi d’origine.
Secondo alcuni economisti è difficile attribuire la crescita dei trasferimenti a un improvviso aumento del reddito degli immigrati. Anche loro hanno subìto gli effetti negativi del rallentamento delle attività economiche per la diffusione del Covid-19.
Ragione per cui, negli anni del virus i flussi dei trasferimenti monetari ufficiali che gli immigrati in Italia hanno indirizzato verso i loro Paesi di provenienza sono diventati più consistenti grazie alla loro capacità di risparmio, anche in vista di un ritorno definitivo nelle terre natìe.

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