GLI INCREDIBILI CENTO ANNI DI NONNA ROSARIA

L’arzilla signora Rosaria Di Giacomo, apparente “settantenne”, ha tagliato lunedì 22 dicembre scorso il traguardo dei suoi primi cento anni di vita e lo ha fatto con il simbolico taglio della torta per lei offerta  dal Comune e dall’associazione “G. Garibaldi” di cui è socia da oltre cinquant’anni. Nel taglio, Rosaria ha voluto che la sua mano fosse accompagnata da quella del sindaco Piero Rustico che su invito della famiglia è stato presente al festeggiamento insieme all’assessore Teresa Amendolagine e ai tantissimi amici vicini di casa che hanno voluto così dimostrare il proprio orgoglio per la presenza di questa realtà da tutti considerata risorsa per i cittadini. Infatti, vissuta a cavallo di due secoli, Rosaria è testimonianza viva della storia della città di cui, in maniera lucida e coerente, nonostante la venerabile età, è ancora in grado di riportarne ricordi di vicende e di persone. «Viviamo in un tempo nel quale gli anziani non contano – ha affermato il sindaco Rustico parlando ai presenti – non è piacevole constatarlo ma, spesso, vengono messi da parte  perché “danno fastidio”. Per fortuna siamo tanti coloro i quali pensano il contrario pienamente convinti che gli anziani sono coloro i quali ci portano la storia, la dottrina, a molti anche la fede, e ci lasciano con gioia tutto questo in eredità. Sono come il buon vino: più invecchia e più diventa nobile e forte. È ciò che ho avvertito in nonna Sarina, capace ancora di una sua semplice e sbalorditiva autonomia. Ed è una immensa gioia vederla attorniata non solo dai familiari ma anche, amabilmente e con entusiasmo, da tutti i vicini di casa. L’incontro con la signora Rosaria Di Giacomo, per portarle i miei auguri e quelli della nostra comunità cittadina, mi ha consentito di riaffermare, appena sedici giorni dopo la festa per l’altra centenaria della città, che gli anziani aiutano a guardare alle vicende umane con maggiore accortezza perché le vicissitudini li hanno resi esperti e maturi nel discernere. Escluderli, perciò, è come rifiutare il passato in cui affondano le radici del presente, in nome di una modernità senza memoria. La loro saggezza è fondamentale anche nella riflessione sui grandi valori della vita. In quanto testimoni, come nonna Sarina, di un secolo di violenze e di guerre, gli anziani possono aiutarci a recuperare il senso del reale e a riscoprire il dono e il dovere della fratellanza, fosse anche solo quella fra abitanti dello stesso quartiere. » Con questi sentimenti l’Amministrazione Comunale, la Società Operaria “Garibaldi” e l’intera città,  si sono strette attorno alla carissima Sarina per augurarle di continuare a vivere in buona salute e in serenità, sempre circondata dall’affetto e dalle premure dei familiari e dei vicini di casa.

 

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