GLI ATTI DELLA SEDUTA APERTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 1° DICEMBRE DEDICATA ALLA FORMAZIONE PROFESSIONALE TRASMESSI AI RAPPRESENTATI DEL GOVERNO NAZIONALE E REGIONALE

 Il Presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Iacono, ha dato disposizione ai propri uffici di inviare al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai gruppi parlamentari, al Presidente della Regione Siciliana, agli Assessori Regionali al lavoro ed alla formazione,  al Presidente Anci Sicilia On.le Orlando, ai Sindaci del Libero consorzio di Ragusa gli atti (allegati) della seduta del massimo consesso,  riunitosi in adunanza aperta il 1° dicembre scorso, per discutere la questione della formazione professionale.

Deliberazione del CONSIGLIO COMUNALE DI RAGUSA

riunitosi in seduta aperta il 1 dicembre 2014

Premesso che

I lavoratori della formazione professionale della regione Sicilia regolata dalla l.r. 24/76, continuano a versare in uno stato di gravissimo disagio lavorativo ed economico, nonostante le promesse, gli annunci, gli impegni assunti dal governo regionale;

Considerato che

La realtà attuale si manifesta in tutta la sua drammaticità e tende a peggiorare a causa dell’immobilismo e delle poche infauste ed errate decisioni di questo Governo regionale che peraltro si manifesta sordo a qualsiasi appello dei lavoratori.

 Premesso che

 i lavoratori della formazione professionale condividono l’ intento di moralizzare il sistema della formazione professionale e di riformarlo per renderlo più trasparente, efficiente e rispondente al diritto  dei giovani siciliani ad una buona formazione e ad azioni orientative volte a migliorare il raccordo con il mercato del lavoro,

ma che non possono accettare che tale azione riformatrice passi attraverso  l’annullamento del diritto al lavoro degli operatori della formazione, per la mortificazione della dignità personale e professionale degli stessi, sottoposti all’umiliazione di elemosinare il diritto alla retribuzione che per molti si quantifica nella mancata corresponsione di ben 26 mensilità

 considerato altresì che

I lavoratori della formazione di tutte le tre filiere: dei servizi orientativi e delle politiche attive del lavoro, dell’obbligo di istruzione e formazione, della formazione del c.d. piano giovani, che assommano a circa 8000 operatori con altrettante famiglie dietro, versano  tutti indistintamente in situazione di disagio personale, familiare  sociale ed economico, gravissimo.

Considerato che

Il blocco dell’attività delle filiere si ripercuote su migliaia di giovani siciliani che annualmente usufruiscono  dei servizi della F.P ed in modo particolare rischiano di incrementare il tasso di dispersione scolastica che già pone la Sicilia al secondo posto in Italia con il 25%  di dispersi,superata solo dalla Sardegna con il 25,05 % e di ingrossare la percentuale della disoccupazione generale e giovanile in particolare.

Per quanto riguarda  la filiera dei servizi orientativi e delle politiche attive del lavoro, i lavoratori rivendicano l’immediata ristrutturazione dei servizi per il lavoro e l’avvio del programma regionale “garanzia giovani”; la rimodulazione e ripartizione delle risorse necessarie a garantire servizi di politiche attive del lavoro per i cittadini siciliani ;  occupazione certa e retribuzioni ai lavoratori della filiera; l’immediata chiusa delle rendicontazioni avvisi 1 e 2 del 2010 ed erogazioni delle retribuzioni arretrate; intese istituzionali per la C.I.G: in deroga ai lavoratori della filiera.

Per i lavoratori della filiera dell’O.I.F.  è necessaria l’immediata ristrutturazione del sistema per rendere effettivo il diritto-dovere dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione e formazione nei centri di formazione professionale come previsto dalla legge 28 marzo 2013 n. 53 “ Delega al Governo per la definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale;

 lo sblocco delle risorse per il pagamento delle 26 retribuzioni arretrate, la verifica e il controllo puntuale affinché i trasferimenti di risorse agli enti si traducano in retribuzioni per i lavoratori; eventuali interventi diretti e sostitutivi della Regione nel caso in cui  gli stipendi continuino a non essere percepiti dai lavoratori.

L’avvio immediato dei primi e dei terzi anni ripristinando un finanziamento congruo al fine di evitare che gli enti non procedano all’apertura dei corsi; la chiusa dei rendiconti pregressi, lo sblocco delle fideiussioni

Per i lavoratori della filiera formazione del c.d. “piano giovani” si rende necessaria la decretazione e l’avvio delle attività formative contestualmente allo svincolo delle risorse per le prime anticipazioni; la programmazione del prossimo piano formativo pluriennalee

Per tutti i lavoratori in procinto di uscita dal sistema della formazione professionale : è necessaria la definizione chiara e puntuale di un piano di ricollocamento lavorativo e misure di accompagnamento alla pensione o all’esodo volontario incentivato e concordato con le o.o.s.s.  e con i ministeri competenti, unitamente a misure di ammortizzatori sociali per l’intero bacino dei lavoratori interessati.  Ciò premesso, considerate le conseguenze di carattere sociale e di ordine pubblico che il perdurare di una simile situazione può produrre,

FA VOTI

Affinchè l’ANCI, i Sindaci ed  i Consigli Comunali, si pongano a supporto permanente di questa annosa vertenza

CHIEDE AL GOVERNO CENTRALE E REGIONALE

di  scongiurare la chiusura di fatto della formazione professionale in Sicilia concretizzando  la triste prospettiva della caduta nel baratro della povertà e dell’indigenza migliaia di lavoratori e delle rispettive  famiglie;

di garantire ai cittadini siciliani e ai giovani in particolare il diritto ad una formazione di qualità che non solo eviti i rischi umani e sociali della dispersione scolastica, ma che attivi percorsi virtuosi per ingressi proficui nel mercato del lavoro

di attivare urgentemente misure serie di politiche attive del lavoro che non possono prescindere dalla formazione professionale e da una nuova qualità ed offerta formativa.

 

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