Gli anziani? Non possono essere tenuti fuori dalla Fase2

“Non dimentichiamo gli anziani, non possono essere tenuti fuori dalla fase 2”. Questo il tenore dell’appello lanciato alle istituzioni che arriva da Anteas Ragusa. Un appello che prende in considerazione quanto accaduto in queste prime giornate in cui le restrizioni si sono allentate. “Gli anziani, più fragili e dunque maggiormente esposti al contagio – sottolinea il presidente di Anteas Ragusa, Rocco Schininà – hanno pagato e stanno pagando il prezzo più alto al Covid-19”.

Negli ultimi due mesi si è parlato molto dei morti ultra 65enni. E ora che si progetta, in queste giornate parzialmente e più avanti in termini definitivi, la riapertura del Paese è molto importante tenere presente la necessità di consentire anche agli anziani di uscire dall’isolamento per rimettersi in moto. Per contestualizzare la situazione va detto che, con il 21% di over 65, la nostra città ha uno dei tassi più elevati nel Sud Italia anche se siamo in linea con il resto d’Italia. Poco più di un ragusano su cinque ha più di 65 anni. Gli anziani sono sicuramente le persone più esposte all’infezione da Covid-19 e dunque la loro è la popolazione da tutelare maggiormente. Non dobbiamo tenerli fuori dalla fase 2, non devono esserne esclusi.

È fondamentale pensare a come farli rimettere in moto gradualmente e ovviamente salvaguardandoli con tutte le cautele necessarie.

“La maggior parte degli anziani – prosegue Schininà – e ce ne siamo resi conto in queste ultime settimane stando ancora più a contatto con loro, soffre di diverse malattie croniche, non trasmissibili – penso alla cardiopatia ischemica, al diabete, per fare due esempi – per le quali negli ultimi due mesi la cura è stata molto carente. Gran parte delle visite e degli accertamenti, anche per la difficoltà di incontrare di persona i medici curanti, non sono stati effettuati.

Le cifre ci dicono che, in questi ultimi due mesi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, i ricoveri per ictus e infarto si sono dimezzati. È evidente che l’incidenza di entrambi non può essere diminuita così tanto e allora che fine hanno fatto le persone colpite da infarto o ictus? Riprendere i percorsi di cura delle malattie croniche deve essere una priorità della fase 2. Soprattutto considerando che il 75% dei nostri anziani è affetto da due o più malattie croniche. L’età in sé non è un fattore di rischio. Però l’età avanzata si associa inevitabilmente alle malattie croniche, che rappresentano il maggiore fattore di rischio. E infatti il 75% degli over 65 ha due o più malattie cosiddette non trasmissibili. Staccare le due cose non è così facile”.

L’Anteas consiglia, quindi, una serie di attività che gli anziani possono svolgere a Ragusa: la passeggiata sotto casa, il giardinaggio, la cura dell’orto, tutte le attività ricreative che non presuppongono un contatto con altre persone.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it