GLI AMMINISTRATORI SI NASCONDONO DIETRO RISPOSTE INUTILI

Ho notato con grande rammarico personale e dei cittadini, che in questi due anni e tre mesi di amministrazione, ai quesiti, alle perplessità ed alle richieste di chiarimento su determinate tematiche, problemi, criticità e disservizi, gli attuali amministratori si nascondono dietro risposte che, purtroppo, lasciano il tempo che trovano. A questo si aggiunge anche il fatto grave, a mio avviso, che da tempo ormai, qualunque risposta non arriva dai diretti destinatari dei quesiti ma da prodi difensori che, mostrando grande abilità dialettica e profondo acculturamento, tuttavia schivano la trattazione di qualunque argomento interessi la città eludendo quindi i quesiti proposti. A questo punto mi chiedo: e se avessimo sbagliato noi gli argomenti da sottoporre?

Quindi, se non ci sono mai state risposte concrete ai problemi relativi alla pulizia, al decoro urbano, alla manutenzione del verde e delle strade, provo con altri argomenti dove magari la maggioranza sarà più preparata. Mi riferisco dunque ai rischi della viabilità, dei rischi idrogeologici. A Comiso esisteva un solo impianto semaforico e quello stesso da due anni non era funzionante. Mi riferisco all’impianto di Corso Ho Chi Min all’altezza di via Gandhi. Con un comunicato stampa diramato il 7 Maggio di quest’anno, avevo segnalato il mancato funzionamento dell’impianto semaforico che si protraeva da circa 2 anni, con evidenti pericoli legati al numero crescente di incidenti che si sono verificati nel suddetto incrocio. A quel comunicato, come da prassi consolidata, nessuna risposta.

Dalla fine di giugno,  il palo che sosteneva il semaforo, si è inclinato, poggiandosi pericolosamente su di un albero di ulivo che si trova nell’aiuola spartitraffico. E per fortuna che quell’albero c’è! L’altro semaforo accanto invece, penzolava sul palo dondolandosi a destra ed a manca, col rischio di cadere da un momento all’altro. Mi chiedo come mai, dopo due mesi, nessuno si è degnato di intervenire per eliminare il pericolo (Foto 1 e 2) e ripristinare l’impianto semaforico al fine di regolare un traffico veicolare che durante le ore di punta cresce enormemente. Proseguendo nello stesso percorso, Corso Ho Chi  Min, una tra le arterie principali della città, è stato oggetto di un rifacimento del manto stradale da circa un mese e mezzo.

Tuttavia il piano delle griglie di drenaggio delle acque piovane è molto  più basso rispetto al piano stradale. Questo pericolo, inspiegabilmente, è stato “risolto” con dei segnali stradali di pericolo apposti davanti ad ogni griglia senza alcun segnalatore luminoso. Questi segnali, praticamente invisibili, sono deteriorati a causa degli urti delle macchine. Come se non bastasse non c’è traccia di una sola striscia pedonale, di una linea di mezzeria, ma per contro si notano distintamente le strisce blu dei parcheggi a pagamento che, come da consuetudine, appaiono sgargianti in tutto il loro splendore.

Passiamo ai rischi idrogeologici: Comiso è una città in cui ci sono aree catalogate come R4, cioè a livello massimo di rischio, visto che ben quattro torrenti solcano il centro abitato (Petraro, Porcaro, Cucca e Ippari, oltre al Cava dei Modicani che attraversa l’area PIP) formando delle piene pericolosissime quando piove. Alla luce di quanto detto, mi chiedo come mai venerdì 3 settembre, durante la seconda serata del settembre Kasmeneo, nonostante gli allertamenti inviati dalla Prefettura a tutti i comuni della provincia di Ragusa, le macchine erano posteggiate in via Papa Giovanni dove, subito dopo le piogge torrenziali di quella sera, sono state pericolosamente spostate dalla piena.

 

E come mai , dopo essere stati allertati diverse ore prima, gli amministratori non hanno provveduto a spostare la location dello spettacolo? Infatti, come da notizie di stampa, non solo lo spettacolo della Ruggieri è stato interrotto, ma una parte della copertura del palco si è inarcata, cadendo sul palco stesso. Mi preme sottolineare altresì che lungo il primo tratto della SP7 Comiso – Chiaramonte insiste il torrente “Cava dei Modicani” che non viene ripulito da tempo immemore. Ogni qualvolta piove, la strada diventa pericolosissima a causa dei grandi e profondi pantani che si creano.

 

Lo stesso vale per via Gesualdo Bufalino, completamente allagata e impraticabile durante gli ultimi acquazzoni. Fatto salvo che la pulizia dei torrenti è di competenza degli uffici del genio civile, mi chiedo come mai il nostro attento sindaco non reputa doveroso chiedere al genio civile un celere intervento di ripulitura dei torrenti onde evitare possibili gravi conseguenze agli utenti della strada che transitano nelle suddette arterie. Doveroso sarebbe chiedere pure al genio civile un urgente intervento per la ripulitura del torrente Ippari che costeggia il centro abitato, pericolosamente intasato da cumuli di spazzatura e un rigoglioso canneto.

 

Nella speranza di avere azzeccato gli argomenti trattati, sono curioso di conoscere il tenore della risposta che arriverà (ammesso che gli argomenti siano di gradimento del destinatario) e l’identità dell’amministratore che deciderà di rispondere, nella speranza che costui sia il diretto interessato. Certamente, è incontrovertibile e palese il totale stato di abbandono della città. Ed è altrettanto palese che questa amministrazione considera la sicurezza stradale e dei cittadini un semplicissimo optional>>.

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