GIOVANNI IACONO SULLE AREE PEEP: “A RAGUSA SI STA ASSISTENDO A UN VERO E PROPRIO SCANDALO A CIELO APERTO!”

Il coordinatore provinciale di Italia dei Valori Giovanni Iacono torna sulla questione delle aree Peep di Ragusa, ovvero le porzioni di territorio destinate agli insediamenti di edilizia sovvenzionata, facendo riferimento alle ultime dichiarazioni del presidente della FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari) Gianni Gulino il quale ha spiegato che secondo lui tali zone hanno contribuito a rovinare il mercato: “A Ragusa – afferma Iacono – non vi è stato alcun piano Peep ma solo una delimitazione spropositata di aree destinate in teoria ad edilizia economica e popolare e nella pratica a speculazioni. Il Comune non approntò un piano Peep che era l’atto corretto ed avrebbe consentito una seria pianificazione del territorio con una idea  di sviluppo urbanistico organico e con la evidenziazione precisa dei costi e delle infrastrutture da prevedere  Il Comune non determinò alcun fabbisogno abitativo come peraltro stabiliva la L.R. 71/78.”

Nel capoluogo ibleo si è assistito e si assiste  ad uno scandalo a cielo aperto per via dei cartelli “Vendesi”  ai quali, secondo Iacono, dovrebbe essere aggiunta la parola “disperatamente”. Essi sono apposti a caratteri cubitali in tutti i programmi costruttivi che, prima di essere finanziati,con ingenti risorse pubbliche, non avrebbero già dovuto avere i “richiedenti” bisognosi delle abitazioni?  

Il Comune allora si giustificò dicendo che  non era necessario determinare il fabbisogno per via del fatto che quell’enorme area avrebbe fatto fronte alle tantissime richieste che “a loro risultavano”. Il fabbisogno infatti non venne mai determinato mentre la legge imponeva che esso venisse fatto nell’arco di dieci anni e di questo fabbisogno le aree scelte non dovevano superarne il  70% proprio per non alterare gli equilibri economici della comunità : “Il sottoscritto – conclude il coordinatore provinciale di IDV –  aveva già allora temuto i danni derivanti dalle scelte scellerate dell’amministrazione Dipasquale e i fatti, purtroppo, hanno dimostrato che il patrimonio abitativo complessivo si è svalutato del 30%, che il centro storico si è spopolato e che le risorse pubbliche sono servite ai pochi a svantaggio di tutti.”

 

 

 

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